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Monzani: “Se non ci ripensa, costretti a investire meno”
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Il comune di Genova ha deciso che il 5% delle quote che detiene su Stazioni Marittime non è strategico. O forse sta cercando in qualunque modo di fare cassa. Sta di fatto che dopo aver attivato una procedura di evidenza pubblica per disfarsi della partecipazione (che non ha avuto risposte) Tursi ha deciso di richiedere alla società di riacquistare le azioni in suo possesso. In altre parole vuole disfarsi delle quote.

Stazioni Marittime ha contestato questa decisione e si è rivolta al Tar.
Il tribunale amministrativo ha sostanzialmente rigettato il ricorso perché non competente in materia.

Si è così aperta una battaglia giudiziaria in sede civile. Con il Comune di Genova che intende andare avanti e Stazioni Marittime che cerca di frenare l’operazione: “Doria e l’assessore Miceli hanno deciso che quella di Stazioni Marittime non è una partecipazione strategica – spiega l’amministratore delegato Edoardo Monzani – Una partecipazione su stazione marittima la cui proprietà è del secondo armatore mondiale, Msc, penso che lo sia”.

Il fatto che Comune di Genova voglia privarsi di questa piccola ma rilevante partecipazione sta preoccupando anche molti operatori del settore. Le prime conseguenze sarebbero però sui conti della società: “Noi – continua Monzani - saremmo obbligati ad acquisire questa partecipazione ad un prezzo che ancora non sappiamo, ma sappiamo che avremo un cash out vigoroso, dovremo fare meno investimenti, indebitarci con le banche: un processo non virtuoso e sbagliato”.