
All'origine c'è la situazione critica del bilancio: la perdita nel 2016 ammonterebbe a ben 2,4 milioni di euro. Beltrami, che è anche sindaco di Torriglia e si era già dimesso a inizio febbraio da vice presidente di Atp Spa, contattato da Primocanale ha confermato la notizia, ma ha detto che le motivazioni le fornirà in seguito. Le indiscrezioni, però, parlano di pressioni per rinviare la convocazione e quindi nascondere il buco. L'ex presidente avrebbe però deciso di procedere, scatenando diversi malumori. Di qui le dimissioni, per anticipare una frattura che sarebbe stata insanabile.
A questo punto il destino di Atp diventa una grande incognita. Il bilancio è ancora in attesa di approvazione: il cda, convocato già lunedì, avrebbe dovuto riunirsi nuovamente giovedì. Tutto cancellato. Se però il disavanzo di 2,4 milioni finisse nero su bianco, a saltare sarebbe la ricapitalizzazione promessa dalla Città metropolitana per 1,8 milioni. Il Consiglio ha confermato il vincolo di destinazione, ma se il salvataggio andrà in porto o meno è tutto da verificare. Perché una delle condizioni era il pareggio di bilancio per tre anni consecutivi (quindi anche il 2016).
Ma da dove viene fuori il disavanzo? "Da quello che sappiamo - spiega Luca Lagomarsino, segretario Ugl Trasporti Liguria - c'è stato un riconteggio del capitale effettivo. I mezzi sono diventati ancora più vecchi rispetto alla prima valutazione del concordato, alcuni sono stati addirittura alienati. Poi ci sono sprechi derivanti da soccorsi e guasti. Per recuperare i mezzi fermi per strada l'azienda deve affidarsi a un carro attrezzi speciale che ogni volta costa mille euro. Considerando che ce n'è uno al giorno, il bilancio ne risente".
Lo scenario in vista non promette nulla di buono. In attesa di formare un nuovo cda, la gestione di Atp Esercizio è affidata al collegio dei revisori. Se nessuno tappa il buco, visto l'esiguo capitale sociale, l'azienda rischia il fallimento. E qui entra di nuovo in gioco il socio privato di minoranza, Autoguidovie, che in cda era rappresentato da Ranza e la cui presenza rischia di essere spazzata via dall'Anac.
"Potrebbe essere allora che Autoguidovie venga mantenuto solo come socio di capitale - spiega ancora Lagomarsino - e a quel punto si trasformi in benefattore riparando la perdita in bilancio. E così il privato entrerebbe dalla porta di servizio, senza gare e dribblando il parere dell'Anticorruzione, acquisendo il 100% dell'azienda. Questa è la nostra ipotesi. Speriamo di essere smentiti".
IL COMMENTO
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