
Gli ultimi ostacoli riguardavano la prosecuzione delle attività in cantiere durante la realizzazione dell’opera, ma anche questo punto è stato risolto durante il vertice a bordo della nave ormeggiata in bacino. Gli step finali dell’iter sono compiuti: a dicembre il consiglio superiore delle opere pubbliche ha approvato il progetto definitivo e ancora prima era arrivato il via libera sulla valutazione d’impatto ambientale. “Ci sono le condizioni per ripartire, è un appalto che serve all’intero sistema Liguria. Non vedo motivi per ritardare ulteriormente l’opera”, conferma il governatore. Ad aprile ci si vedrà ancora per ulteriori approfondimenti.
Insieme al ribaltamento si sbloccherà in tempi brevi anche una questione collaterale al Terzo Valico. Per il tombamento dello specchio acqueo verrà usato infatti lo smarino delle gallerie, materiale che finora ha ingombrato siti di stoccaggio alternativi. Altra pratica da sbrigare subito è la messa in sicurezza del rio Molinassi, esondato nel 2014, che sfocia proprio in mezzo allo stabilimento. Il tutto senza interferire sulla costruzione delle navi. “Sarà una gara complessa e importante che richiederà qualche mese. I tempi sono quelli per far partire una gara che Autorità portuale farà espletare come stazione appaltante. Possiamo ragionevolmente pensare a un cantiere aperto nel 2018”, dice ancora Toti.
Ma Fincantieri guarda già oltre. La consegna della Muse alla Silversea Cruises apre all’affidamento di altre tre commesse nei prossimi anni. L’accordo con l’azienda c’è, ma sulla scelta di Sestri Ponente pesa qualche incognita. “C’è già un’opzione per costruire altre tre navi gemelle di questa. Il problema è trovare gli spazi. Io vado con Fincantieri, poi saranno loro a decidere dove collocarle”, dice Manfredi Levefre d'Ovidio, presidente di Silversea. Anche Edoardo Rixi, assessore regionale allo sviluppo economico, pensa all’avvenire: “Questo cantiere deve essere il futuro, abbiamo già parlato della possibilità di usare i fondi della Regione Liguria per formare il futuro personale, visti i carichi di lavoro attesi”.
Entusiasmo che adesso ha bisogno di nutrimento concreto. Anche per questo l’ad Giuseppe Bono ammonisce: “Il ribaltamento da solo è sufficiente, ma non basta. Avremmo interesse a mantenere un cantiere più grande per costruire navi da 130-140 metri”. Si tratta di un progetto già in discussione che prevede di interrare la ferrovia in galleria per un breve tratto, in modo da ampliare ancora le strutture. Toti però frena: “Ovviamente sono d’accordo, ma non vorrei che aspettando un’ulteriore variante si fermi il percorso. Si parta al più presto con ciò che è già progettato. Se poi le Ferrovie diranno che è fattibile di certo non ci fermeremo”.
Intanto la Silver Muse, inaugurata con una cerimonia nel teatro di bordo, è pronta a partire. Con una stazza lorda di 40.700 tonnellate e una capacità di 596 passeggeri, è la nuova ammiraglia della flotta Silversea, dotata di tecnologie all’avanguardia anche sotto il profilo dell’ambiente. “Ora dovremo adeguare anche le altre navi. Questa è una delle migliori uscite da questo cantiere”, ha detto Lefevre d’Ovidio ringraziando Fincantieri “per il suo impegno irriducibile volto a consegnarci Silver Muse nei tempi previsti e con simili standard di qualità”.
IL COMMENTO
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