politica

Crivello 32%, Bucci 30%, Pirondini 28%: la confusione sulle strategie
1 minuto e 55 secondi di lettura
Ne parlano tutti, nessuno dice di averlo visto, ma sui numeri tutti sono informati. È l’ultimo sondaggio, come sempre “segretissimo” che avrebbe commissionato il Pd per verificare i “sentiment” degli elettori genovesi di fronte ai nomi dei tre principali candidati.-sindaco. Il Pd andrebbe al 32 per cento con Crivello, il centrodestra si attesterebbe sul 30 per cento con Bucci, i Cinquestelle di Pirondini verrebbero dati al 28 per cento.

“Ma calcolare il risultato dei Cinquestelle basandoci sui sondaggi è molto pericoloso – spiega un esperto di politica - perché dai sondaggi vengono sistematicamente sottovalutati e poi gli esiti delle urne smentiscono in positivo le previsioni”.

Quella che in ogni caso emerge chiarissima è la strategia che i candidati dovranno abituarsi a utilizzare nelle prossime settimane: visto che da soli non ce la si fa e che la tripolarità è confermata e sarà la protagonista del voto amministrativo genovese, i tre moschettieri dovranno essere capaci di convincere gli Altri. Ma quali Altri? Se fosse un ballottaggio Crivello-Bucci come sosterrebbe il sondaggio (vero o presunto) del Pd, Crivello dovrebbe saper parlare a possibili elettori Cinquestelle. Ma anche a quella sinistra che sicuramente non darebbe il consenso a Bucci.

Bucci dovrebbe catturare quelli del centrodestra che per rabbia e delusione generale hanno scelto di dare il voto ai Cinquestelle e forse convincere persino una parte dei “moderatissimi del Pd” a decidersi e votarlo.

Ma se invece il sondaggio avesse ceffato e fossero i Cinquestelle ad andare al ballottaggio? Allora o Crivello fa breccia sui moderati (ma deve dire addio alle sue origini berlingueriane e al suo impegno con Doria) o Bucci deve prendere le distanze dal sovranismo anti euro dei Leghisiti per far breccia tra quelli della sinistra renziana che mai sosterrebbero i grillini.

Strategie che sicuramente i consiglieri dei candidari stanno valutando.

Nel mezzo di questa confusione le polemiche. L’ultima riguarderebbe i capilista del Pd genovese (di area renziana) da mandare al congresso nazionale: i nomi sarebbero quelli della ministra Pinotti, di Pippo Rossetti e, di Claudio Burlando. Sul nome dell’ex leader scoppia la bagarre dei renziani ultrà che si oppongono, minacciando clamorose prese di posizione. Una grana in più per il paziente neo segretario ligure, Vito Vattuone.