Nuovo colpo di scena nel 'caso Genova' del Movimento 5 Stelle. Marika Cassimatis, la candidata vincitrice delle Comunarie online e poi esclusa da Beppe Grillo, è stata sospesa dal Movimento. A quanto pare, per alcuni 'like' su Facebook. Lo ha annunciato lei stessa a margine della prima udienza del processo che la vede parte in causa contro il M5s: "Ieri sera mi è arrivata la mail di sospensione dal Movimento". Ma non è tutto.
Beppe Grillo ha annunciato sul suo blog che le Comunarie del 14 marzo (quelle che videro Cassimatis imporsi su Pirondini) sono da considerarsi nulle per un vizio di forma. Allo stesso tempo, dice, non si può procedere a nuove votazioni, perché Marika Cassimatis e due nomi della sua lista sono stati sospesi "in via cautelare", e perciò verrebbe meno il ballottaggio stesso. Ecco il passaggio:
"La votazione tenutasi il 14 marzo 2017 per la scelta della lista da presentare alle elezioni comunali di Genova con il simbolo del MoVimeno 5 Stelle tra la lista con candidato sindaco Marika Cassimatis e la lista con candidato sindaco Luca Pirondini viene annullata, perché indetta con preavviso inferiore al termine minimo di 24 ore prescritto dall'articolo 3 del regolamento del MoVimento 5 Stelle per le votazioni per la scelta dei candidati alle elezioni".
"La votazione non può però essere rinnovata perché il candidato sindaco Marika Cassimatis e due candidati facenti parte della sua lista sono state sospese in via cautelare dal MoVimento 5 Stelle dal collegio dei probiviri e non sono pertanto in possesso dei requisiti di candidabilità in liste del MoVimento 5 Stelle.
Pertanto, la lista che verrà presentata alle elezioni comunali di Genova contraddistinta dal simbolo del MoVimento 5 Stelle è quella con candidato sindaco Luca Pirondini, non potendo procedersi al ballottaggio con altre liste".
Intanto è finita poco prima delle 15 l'udienza del processo scaturito dal ricorso di Cassimatis contro il Movimento 5 Stelle. Il verdetto è previsto per lunedì prossimo. "Abbiamo chiesto al giudice Braccialini di disapplicare questo provvedimento - spiega Lorenzo Borrè, l'avvocato di Marika Cassimatis - che riteniamo macroscopicamente strumentale per paralizzare il procedimento. Non ci sono 'gravi motivi' per giustificarlo. Lo hanno messo in evidenza loro stessi per questo. In ogni caso non impedirebbe a Cassamatis di candidarsi, perché il regolamento non riserva questa possibilità ai soli iscritti". "La cosa migliore - ha detto ancora Borré - sarebbe rifare le comunarie in modo che il candidato sia scelto in conformità con le previsioni statutarie".
"La sospensione? Non me l'aspettavo. La documentazione presentata è davvero risibile, si tratta di like messi su post di portavoce che poi sono usciti". In un caso Si parla di un like che avrei messo a Rifondazione Comunista ai tempi del referendum", ha detto Cassimatis dopo l'udienza. "Cosa faremo ora? Non lo so, vedremo. Siamo in attesa". I like contestati si riferiscono a uno scritto sulle politiche di Pizzarotti e un'intervista a Putti.
All'uscita Cassimatis ha detto di essere ancora iscritta al Movimento nonostante la sospensione annunciata da Grillo sul blog. "Posso ancora accedere alla piattaforma Rousseau, il sistema operativo del partito. Ancora ieri sera ho votato su questioni di politica estera. Quindi tecnicamente sono ancora iscritta al movimento".
I ricorrenti avevano chiesto che tutto si concludesse in tempo utile per poter presentare e depositare le liste in caso di vittoria (anche se nulla impedirebbe alla Cassimatis di correre sotto altre insegne). Ma a questo punto potrebbero anche venir meno i presupposti e il giudice potrebbe decidere di non procedere.
L'udienza era iniziata intorno alle 10 e dopo circa tre quarti d'ora era stata sospesa fino alle 12.30 per precedenti impegni del presidente della prima sezione del tribunale civile Roberto Braccialini. "Siamo qui per ristabilire i nostri diritti - aveva detto Cassimatis - Vogliamo che la nostra lista sia di nuovo riconosciuta e tornare in corsa. Loro dicono che il 'fidatevi' di Grillo ha valore giuridico, noi diciamo di no. Non ho più avuto contatti con lui".
Beppe Grillo, in qualità di “garante del Movimento 5 Stelle” – ma anche Casaleggio risulta ricoprire questo ruolo – aveva giustificato il ‘niet’ post Comunarie citando quanto contenuto nella pagina di accettazione della candidatura: “Il Garante del MoVimento 5 Stelle si riserva il diritto di escludere dalla candidatura, in ogni momento e fino alla presentazione della lista presso gli uffici del Comune di Genova, soggetti che non siano ritenuti in grado di rappresentare i valori del MoVimento 5 Stelle”.
L’avvocato Ciannavei di Roma fa leva proprio su questo punto: rispondendo a quella mail, Marika Cassimatis e i suoi sostenitori accettavano le regole del gioco. E quindi anche la possibilità di essere esclusi a discrezione esclusiva di Grillo (e Casaleggio).
politica
Caso M5s a Genova, Cassimatis sospesa. Grillo: "Non ci saranno altre Comunarie"
Colpa di alcuni 'like' su Facebook. Lunedì atteso il verdetto
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