cronaca

Aperta la 14esima procedura per 61 lavoratori
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Nuovo sciopero nazionale dei dipendenti Ericsson dopo che l'azienda ha aperto la quattordicesima procedura di licenziamento collettivo ai danni di oltre 300 dipendenti in tutta Italia, 61 nella sede di Genova. Nel capoluogo ligure i lavoratori hanno formato un corteo di protesta da piazza De Ferrari a largo Pertini con presidio finale davanti alla Prefettura. "Ericsson: prendi i soldi e scappa", recita uno degli striscioni appesi per strada.

I sindacati chiedono che l'azienda renda noto il proprio piano industriale. "Vogliamo chiarezza - spiega Fabio Allegretti, segretario Slc-Cgil Liguria - e chiediamo di ritirare gli esuberi. Rispetto all'anno scorso la differenza è che l'azienda ha perso una gara importante (quella per la banda larga di Wind-Tre, ndr), però bisogna avere più attenzione per il territorio. Dalla Regione abbiamo avuto qualche riscontro, mentre l'amministrazione comunale evidentemente è troppo impegnata con la campagna elettorale".

I sindacati incontrano in giornata il Prefetto per fare il punto sulle trattative con il Governo. A livello nazionale, le segreterie sindacali hanno chiesto un incontro al Ministero della Sviluppo Economico nel quale esplorare anche soluzioni alternative alla stessa Ericsson a tutela dell'occupazione e di professionalità altamente specializzate."Vogliamo parlare di sviluppo, non di tagli e licenziamenti", spiega Marta Cardarelli (Cisl Genova).

Una delle ipotesi al vaglio è il coinvolgimento di Zte
, multinazionale hi-tech con base in Cina, che secondo i sindacati potrebbe essere incentivata ad aprire una sede a Genova e riassorbire il personale. "Ericsson aveva interessi a Genova legati agli sviluppi sulla smart city che non sono ancora partiti, poi la perdita delle gare ha inciso negativamente sull'Italia. Vedremo come andrà a Roma", dice Mauro De Lorenzi (Uil Genova).