
La patente a punti teorizzata da Terrile, valida per chi somministra alcolici in centro storico, funzionerebbe con deroghe all’orario di chiusura, attualmente previsto all’una nei feriali e alle due nel weekend, in caso di ‘buona condotta’, e di contro meccanismi punitivi per chi si comporta male. “Il quadro è chiaro – dice Garassino – ci sono locali che lavorano bene e curano la clientela e localacci agghiaccianti, che vendono rumenta, e sono frequentati malissimo da gente che lascia un tappeto di vetri e bicchieri di carta. Però la sana movida fa bene”.
L'esponente del carroccio però punta anche su un incremento di controlli delle forze dell'ordine e la lotta al degrado: "Vorremmo che tornasse il comando di polizia municipale in centro storico - dice - così ci sarebbero molti più uomini per sanzionare gli illeciti".
“L’ordinanza della giunta Doria ha cercato di bilanciare due esigenze entrambe vere: quelle della gente che vuole dormire e quella dei giovani che vogliono divertirsi. Con quel provvedimento – prosegue Terrile – abbiamo trovato un punto di equilibrio, ma dopo mesi di funzionamento si può pensare a un’ulteriore sperimentazione”. Garassino rimprovera l’amministrazione: “Non è come dice Terrile. I genovesi percepiscono la città degradata e sporca. Vogliamo tornare a insegnare l’amore per la città con l’educazione civica nelle scuole”.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana