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Autogol di Munoz, reti di Dybala, Mandzukic e Bonucci
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Il Genoa ha affrontato la Juventus come il mal di denti a Ferragosto. Dolore e fastidio e poi si volta pagina dopo aver rimediato un 4-0 è più pesante di quanto dica la proporzione numerica della sconfitta. Prestazione figurata, atto di presenza e via di corsa per dimenticare una notte di fantasmi, quelli rossoblù. 

Troppo alto il divario e così dopo l’autogol di Munoz e la rete di Dybala in venti minuti il match era già chiuso. È poi arrivato l’eurogol di Mandzukic e andare al riposo sullo 0-3 allo Stadium equivale a chiedere subito la resa. Detto, fatto. Nella ripresa è uscito Laxalt e Juric ha fatto esordire Beghetto e poi ha inserito Biraschi per Burdisso. Segno evidente di pensare già a quello che verrà. La Juve però non si ferma e fa poker con un tiro di Bonucci e poi gioca come il cacciatore con l’orso del Luna Park con tanto di palo di Marchisio e altri due legni che salvano un Lamanna sconsolato. È un’umiliazione.

Con i risultati di questa giornata la salvezza è in salita, ma nelle prossime 4 su 5 che ne restano i rossoblù giocheranno in casa con Chievo e Inter, fuori col Palermo retrocesso, al Ferraris col Torino e infine a Roma in quello che sarà presumibilmente il Totti day.

Insomma, servono almeno 6 punti, forse sette. La permanenza in serie A ce l’hanno tra i piedi i giocatori. Se la squadra gioca come con la Lazio può tirarsi fuori, altrimenti no. Con la Juve poi non fa testo, è andata come doveva andare ma fa male vedere che Allegri ha schierato alla fine Sturaro, Rincon e Mandragora.