
La prima, composta da albanesi, era dedita allo spaccio di cocaina e marijuana, ed è considerata "molto pericolosa" dagli inquirenti perché ai suoi aderenti avevano a disposizione anche armi e soldi falsi. Il secondo gruppo invece era composto da marocchini e si dedicava alla vendita di eroina e hashish. Alcuni italiani svolgevano la funzione di "cavalli", consegnando lo stupefacente agli spacciatori. In sei mesi i carabinieri hanno identificato tutti i membri delle due bande e centinaia di consumatori, segnalati in Prefettura.
In alcuni casi i clienti che non avevano il denaro per acquistare le dosi sono ricorsi al baratto, cedendo all'organizzazione la marijuana da loro stessi coltivata in casa. Nelle intercettazioni le sostanze erano definite "vecchie carte": da qui il nome dell'operazione.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso