cronaca

Gli ufficiali del porto: "Non abbiamo mai coperto nulla"
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Sono stati revocati gli arresti domiciliari per Giorgio Ceroni, uno degli ingegneri del Registro navale italiano (Rina) coinvolto nell'inchiesta sulle false certificazioni rilasciate a navi mercantili e passeggeri. Lo ha deciso il gip Ferdinando Baldini che ha accolto la richiesta dell'avvocato Mario Scopesi.

Ceroni ha però il divieto di occuparsi del settore della sicurezza navale e di soggiorno a Genova.
Respinta invece la richiesta di revoca per il secondo ingegnere Marco Benzi. Sono stati sentiti inoltre i due ufficiali della capitaneria di porto, Antonio Sartorato e Marco Noris per i quali il pm Walter Cotugno ha chiesto l'interdizione per un anno dai pubblici uffici. Sartorato ha detto soltanto di avere agito correttamente, mentre Noris, difeso dagli avvocati Sergio Maradei e Filippo Marcenaro, ha risposto a tutte le domande.

"Non abbiamo coperto nulla - ha spiegato - abbiamo agito correttamente. Nel crollo della torre piloti ho perso un collega e anzi pensavo di non essere imparziale. Ma la compagnia aveva sistemato il guasto e quindi per noi erano carenze lievi quelle che abbiamo riscontrato". Nei prossimi giorni il gip deciderà se accogliere la richiesta del pm o se respingerla. Secondo l'accusa, i due ufficiali avrebbero certificato falsamente che le irregolarità riscontrate sulla Jolly Nero erano lievi e non gravi mentre i due ingegneri sono accusati di avere falsificato le certificazioni rilasciate alla compagnia. Nell'inchiesta sono indagate in totale 35 persone tra Rina, capitaneria di porto e compagnie di navigazione.