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Il candidato dei Cinquestelle parla a Primocanale
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Il tribunale non fa paura a Luca Pirondini, 35 anni, "professore d'orchestra" come recita il curriculum, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle fresco di presentazione. Il caso Cassimatis è ancora aperto, ma la campagna elettorale è partita. Con un concetto in evidenza su tutti: chi vota a cinque stelle sa che il programma non si cambia. Nell'intervista a Primocanale con Mario Paternostro, il candidato sindaco vincitore delle seconde primarie online parla soprattutto di grandi opere, sicurezza e urbanistica.

Sgomberiamo dagli equivoci. Lei si sente un candidato sub iudice?
No, mi sento il candidato ufficiale del M5s perché questo lo sta dicendo da questo. Nel momento in cui il Movimento si espone non ci sono più dubbi.

E se Cassimatis si candidasse con una lista?
Andrei avanti col simbolo del M5s. Da avversario.

Ha visto il confronto sulle primarie Pd?
Ho fatto uno zapping veloce. Non ho seguito molto, è un film già visto.

Preferisce sempre le Comunarie del Movimento 5 Stelle, insomma…
Certo che sì: il nostro Movimento su 2000 liste ha presentato un margine di errore molto ridotto, invece le Primarie del Pd hanno dato problemi ben più grandi.

Il M5s a Genova invece è un film già visto? Un dejà-vu?
No, è un’assoluta novità: il M5s ha detto chiaramente che dietro il logo ci sono persone che condividono quei valori. Si immagini se agli elettori del centrosinistra avessero detto che Renzi aboliva l’articolo 18: non li avrebbe votati nessuno. Chi vota M5s sa quello che vota.

Il lavoro è uno dei temi principali. Lavoro però vuol dire aziende e quindi accessi alla città, una città isolata. Voi siete contrari a Terzo Valico e Gronda. Ma allora, come la colleghiamo?
Siamo per spendere i soldi per fare le opere e non viceversa. Io faccio parte di quella generazione che quasi non usa l’aeroporto di Genova: è costosissimo e se ti serve l’aereo devi essere non dico ricco ma almeno benestante. Se l’idea di sviluppo è avere progetti vecchi di 100 anni, da 6 miliardi di euro, assegnati senza gara, con infiltrazioni mafiose, non possiamo pensare che sia lo sviluppo di Genova. Sono preoccupato: citando un grande urbanista che è Giuseppe Astengo, dico che per ogni proposta ci vogliono quattro alternative. Sono stupito dal fatto che ci sono altri valichi non utilizzati.

Ma non pensa che sia indispensabile per dare lavoro e ricchezza arrivare a Milano in un’ora?
Si potrebbe fare manutenzione delle gallerie esistenti e non fare quest’opera che ritengo folle.

Ci sono quartieri di Genova dove è problematico girare. E poi il centro storico, una meraviglia che però fa paura. Che ricetta ha lei?
Sono stupito quando sento dire che Genova è una città sicura. Lo invito a girare di sera a Sampierdarena. Il decoro ha a che fare con la sicurezza, la tutela delle pmi ha a che fare con la sicurezza. I quartieri abbandonati diventano preda della microcriminalità. Vorrei parlare anche di infiltrazioni mafiose, che sono molto forti. Non so perché gli altri partiti non ne parlano. La movida? Ho 35 anni e sono tuttora un grande fruitore della movida genovese. Dobbiamo distinguere tra quella degli anni 90 e quella di oggi, che è diventata una zona franca dove tutti hanno la percezione che si può fare quello che si vuole. Bisogna però tutelare la movida sana, una risorsa, un’opportunità turistica e lavorativa.

Che idee ha sul Blue Print? Il concorso è andato maluccio. Ci sarà una corsa al ribasso?
Non c’è un progetto ma uno schizzo. Se parliamo di riqualificare quella zona, da Punta Vagno al Porto Antico, io le dico che siamo favorevoli a riqualificarlo fino alla Lanterna. La centrale a carbone è uno scandalo. Abbiamo solo una soluzione o possiamo valutarne altre? Vogliamo prendere in considerazione altri progetti.

L’Hennebique lo butterebbe giù?
No: perché non spostarci la facoltà di ingegneria?

Ci avevano pensato ma sembrava un’ipotesi molto costosa.
Credo che abbiamo usato pochissimo i fondi europei in questi anni. Noi metteremo un ufficio in Comune che si occuperà tutti i giorni di fondi europei.

Siete favorevoli ad altre pedonalizzazioni?
I commercianti, che inizialmente si lamentano, non tornerebbero più indietro. Siamo favorevoli soprattutto a restituire alla città le sue piazze: ad esempio Sarzano. I suoi parcheggi sono usati da un mercatino illegale.

Ma dicono che serve all’integrazione.
Noi abbiamo un’altra idea di integrazione. Un mercatino di merce non tracciata, con persone disperate che chiedono l’elemosina, è solo un modo di mettersi a posto la coscienza.

Come formerà la giunta?
La storia del M5s è piena di cose impossibili che poi si sono realizzate. La nostra giunta sarà composta da persone competenti ma anche libere. I tecnici hanno fatto la legge Fornero, che per me è il disastro sociale più grande degli ultimi 50 anni. Bisogna anche avere la libertà di poter esercitare la competenza.