È l'opera infrastrutturale di cui si parla, forse, da più tempo. Ma finalmente, con i cantieri aperti e la data di conclusione degli interventi prevista nel 2021, si può dire che dal tempo degli annunci si è passati a quello dei lavori. Il Terzo Valico dei Giovi è la linea ad alta velocità che consentirà ai porti liguri di collegarsi con le principali linee ferroviarie del nord italia e con il resto dell'Europa. Si tratta infatti della parte finale del corridoio Reno-Alpi alla quale garantisce lo sbocco sul Mediterraneo.
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La strategicità dell'opera non è solo legata al traffico delle merci. Basti pensare che i tempi di percorrenza tra Genova e Milano saranno dimezzati anche per i passeggeri. E quelli con Torino saranno ridotti di un terzo. Il tracciato di 53 km tocca 12 comuni delle province di Genova e Alessandria: le opere principali sono la galleria di valico di 27km, la galleria Serravalle di 7km e la galleria campasso di 700 metri.
Dei sei lotti previsti, tre sono in corso di realizzazione: il primo nella fase conclusiva comprende la mitigazione dell'impatto dei cantieri, la viabilità e l'avvio dello scavo di due degli accessi alla galleria di Valico. Il secondo - arrivato quasi a metà dell'opera - comprende gli altri due tunnel di accesso e la prima parte di scavo della galleria di valico che sarà completato con il terzo lotto comprendente anche la prima parte dei lavori sulla galleria Serravalle.
Il costo dell'opera è di 6,2 miliardi di euro: il lotto più costoso, il quarto, è stato finanziato dal Cipe per 1,6 miliardi, mettendo un ulteriore sigillo sull'opera più attesa da Genova e non solo.
GLI INTERVENTI
Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova - Dice bene Mondini, Genova va di nuovo riempita di abitanti. Dall'operazione Sofia-Antipolis, Nizza è passata da 500 mila abitanti a un milione e continua a crescere. Noi invece diminuiamo. E uno dei problemi è che non siamo collegati. Il corridoio 24 è finalmente partito, non era neanche tra i progetti prioritari e noi ci siamo battuti. È un investimento colossale, 6,2 miliardi di euro, e siamo riusciti a sopravanzare la Torino-Lione. La coperta è corta. Grazie a Rfi che ha preso in mano la situazione senza perdere tempo. Ora c'è il rischio grosso che alcune rotte prendano il canale di Panama, dobbiamo collaborare per mantenrle sui nostri porti. È, come dicevo, una sfida demografica. Abbiamo bisogno di recuperare. Abbiamo bisogno che Rfi si occupi già da ora del quadruplicamento Tortona-Milano, che è l'importante per avere un collegamento quasi metropolitano.
Iolanda Conte, Project Manager Uniontrasporti - Il corridoio Genova-Rotterdam attraversa cinque Paesi dell'Unione Europea più la Svizzera e attraversa una delle aree più ricche e più popolose dell'Europa, con regioni ad alta vocazione industriale, all'esportazione e ai servizi finanziari, come la Lombardia, al Ruhr, la stessa Rotterdam, dove passa un miliardo di tonnellate di merci, il 19% del Pil europeo. L'opera ha una lunghezza complessiva di 53 chilometri, 37 in galleria. La più grande è quella di valico di 27 chilometri. Inaugurazione prevista 2021, ma potrebbe slittare al 2022, costo 6 miliardi e oltre. I lavori sulla linea Novi-Tortona sono in fase di cantierizzazione, e queste opere trasversali sono importanti per favorire la circolazione delle merci ma anche dei passeggeri per trasferire le persone su modalità di trasporto ecocompatibili e togliere traffico dalle strade. È una richiesta che viene dal territorio ed è stata recepita, la cosa importante è riuscire a fare cronoprogrammi realizzabili. La Svizzera prevede di completare tutte le sue opere entro il 2020, noi entro il 2025, e questo porterà conseguenze economiche in tutto il sistema Italia. Questa differenza costerà circa 1,2 miliardi all'anno per la mancata movimentazione di circa 300 mila teus all'anno che potrebbero arrivare nel porto di Genova ed essere instradati verso il centro-nord Europa, mentre adesso scelgono Rotterdam. Di quella cifra circa 600 milioni andrebbero allo Stato.
Maurizio Rossi, senatore membro della commissione trasporti - Sono sempre stato, lo sapete, uno dei pochi stimoli a Roma ma da Genova è arrivata una compattezza unica. Io ho sempre votato contro la Torino-Lione, perché la priorità è la Liguria. Il raddoppio a Ponente non ci sarà mai, e Trenitalia lo sa: è una tratta che non avrebbe mercato e ci sono problemi anche con alcuni Comuni. Sono molto contento che Rfi abbia preso in mano la situazione del Terzo Valico, l'opera rischiava di bloccarsi per sempre. Dalla commissione ormai non passa niente, i piani degli investimenti passano a posteriori, peraltro al momento in Parlamento si litiga solamente e il lavoro in Parlamento ora è umiliante per chi ora non ha finalità elettorali. In questa situazione proseguono gli appalti o ne vengono aperti nuovi? Questo può creare un allungamento dei tempi. Io non credo nel 2021, tanto più operativo, ed è per questo che sono convinto che dobbiamo mettere un treno Genova-Milano subito. Secondo me il Principe-Rogoredo in 1 ora e 10 è fattibile. Se è veramente diretto, bello, pulito e piacevole sarà un passo enorme.
Edoardo Rixi, assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria - La Regione ha dato un segnale molto forte in collaborazione con il commissario Iolanda Romano. Per una vita l'amminstrazione di questa Regione ha tergiversato su decisioni fondamentali. Io credo che il 2021 debba essere il termine in cui l'opera viene messa a sistema. Il rischio è di perdere ulteriore traffico. La nuova autorità di sistema ha bisogno di infrastrutture efficienti e anche l'economia di terra. Vogliamo capire se si può partire in parallelo con altri lotti, nonché ipotizzare un collegamento Tortona-Piacenza per avere un collegamento ad alta velocità con la capitale. L'economia di un'area come il Nord Ovest ha bisogno di collegamenti veloci per le aziende, che mettono la testa dove però si possono muovere facilmente sul mondo. Per la prima volta abbiamo fatto una cabina di regia con l'Autorità portuale per monitorare l'opera e gli investimenti sinergici. E non per ultimo, il collegamento a livello europeo: per la prima volta abbiamo invitato a visitare le infrastrutture il commissario europeo. Sembra stranissimo, ma non c'era mai stato.
Emmanuele Piazza, assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova - Questa città ce la può fare alla grande. Il porto e l'economia del mare, l'industria con l'università e la ricerca, il turismo, il commercio e i servizi alla persona. Genova ha anche un preciso contesto di riferimento: intergrare Genova nel Nord Ovest sarà possibile solo per uscirà dall'isolamento, e cioè se riuscirà a collegarsi alla Metropolitana d'Italia, un'opera che ha modificato il modo di fare business nel Paese. Oggi ne siamo fuori ed è un costo insopportabile per l'economia. È fondamentale stabilire tempi certi per il nodo Tortona-Pavia-Milano. Non si riescono più a sopportare le incertezze nei tempi. Il collegamento che darà più capacità e velocità a merci e persone tra Genova e Milano è fondamentale per il sistema Paese.
Marco Novella, membro Giunta della Camera di Commercio di Genova e armatore - I collegamenti marittimi attendono l'opera del Terzo Valico da lungo tempo. Quando mi occupai di autostrade del mare rilevammo che il problema non erano i porti ma i collegamenti mare-terra, il cosiddetto casello. Questo è un casello ancora più importante. Dei primi progetti di terzo valico si parlò nei primi 10-20 anni del secolo scorso. Cosa succederà? Dovremo essere bravi ad approfittare e trasformare questo momento in un'occasione di sviluppo. Un famoso produttore di birra, per mandare i suoi 500 mila contenitori all'anno da Milano, si serve di Rotterdam e non di Genova. Rischiamo non solo di non acquisire quella merce ma di perderne altra.
Marco Doria, sindaco di Genova - Mi ha colpito il riferimento di Rossi al gioco dei ruoli in Parlamento. Noi ne abbiamo abbastanza. Parto da un giudizio che direi ovunque: è evidente che la nostra città, ma anche altri Paesi (Genova, l'Italia, la Francia, il Belgio), è in bilico. L'orizzonte in cui collocare le nostre vicende è quello di un'economia globale. All'inizio del secolo, immaginare di essere come nel Novecento è fuori da ogni razionalità. È evidente che le nostre ambizioni, assoltamente legittime, devono tenere conto del fatto che gli equilibri economici mondiali prevedono aree molto più forti e aree come le nostre che non saranno più forti come nel Novecento. Faccio un confronto tra 2012 e 2017. Ora ha più chance di quelle che aveva nel 2012. Un elemento è che il Terzo Valico è andato avanti. Ma ce ne sono altri due: la resilienza, la capacità di resistere ai disastri climatici: una città così ha meno potenzialità e in questi cinque anni si è fatto moltissimo per ridurre questo rischio, ed è un elemento strategico perché trasmette una visione diversa della città. È evidente che in questi cinque anni c'è stata un'assoluta esplosione di Genova come città turistica e culturale. Vedo come ne parlano all'estero i media, dovrebbe essere un po' più valorizzata a casa nostra. L'appeal della città, che all'esterno sta crescendo in maniera evidente. Sul Terzo Valico: è un pezzo importantissimo di un sistema. Se lo finiamo e ci piantiamo poco oltre Serravalle non andiamo lontani. Parlavamo dell'importanza dell'opera e perdevamo colpi per affrontare il tema di migliori collegamenti. Le boutade servono poco. Collegare in un'ora Genova-Milano? Bisogno lavorarci, altrimenti il treno si infila in coda e non va avanti. La trasparenza e la chiarezza sulla gestione dell'opera non conquisteranno tutti, perché i contrari ci saranno sempre, ma metteranno all'angolo certe critiche. Importanti anche i lavori per il potenziamento del nodo ferroviario di Genova, assolutamente importanti. I ritardi, per N motivi, sono sostanziali. E lì dovremmo avere un'attenzione di assoluto riguardo.
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria - Per ricordarci che questi problemi sono antichi teniamo presente che Cristoforo Colombo partì da un porto portoghese con capitali spagnoli... Dopo l'impiccio subito qualche mese fa, credo che qualche rassicurazione su appalti e tempi verrà data. Un po' di ottimismo lo dobbiamo coltivare. Il finanziamento dell'opera nel Def è importante. Parlando con Tajani ho detto che ci sarebbe bisogno di una lobbying italiana potente per far tornare la decisione dell'Europa che aveva riconosciuto Genova come collo di bottiglia infrastrutturale. Se l'Europa intervenisse, credo che farebbe bene. Il Terzo Valico è l'opera delle opere, sancisce la fine dell'isolamento ferroviario. Mi piacerebbe che anche su Milano si arrivi avendo già agevolato un collegamento veloce. Un ragionamento aperto con le Ferrovie esiste già, bisogna implementare tecnologicamente la Tortona-Milano, io spingo per anticipare rispetto al 2019. Così come il nodo ferroviario di Genova e la ripartenza dei lavori sono un tema come lo è la ripartenza da Tortona verso altre destinazioni. La cabina di regia è uno strumento di coordinamento indispendabile. L'Italia è l'unico territorio europeo attraversato da due corridoi strategici. Ci sono opere da accelerare, la Gronda di Ponente è una di queste. Sulla carta esiste, ma non è detto che ci sarà davvero. Tutte le volte che leggo di code incrocio le dita e mi auguro che le condizioni ci possano essere al più presto. Sull'Aeroporto una presa di consapevolezza c'è già stata. C'è un grande assente in questo dibattito: il Movimento 5 Stelle.
LA TAVOLA ROTONDA
Terzo Valico: il difficile rapporto col territorio.
"Gli ostacoli li abbiamo superati", dice il commissario Iolanda Romano, ricordando i passaggi fondamentali degli ultimi mesi: "Anzitutto la nomina di Rettighieri a commissario del Cociv, il passaggio della gestione dei lavoratori a Rfi, e infine la modifica dell'osservatorio ambientale col trasferimento da Roma ad Alessandria, punto equidistante tra le regioni". Il rapporto coi cittadini è migliorato? "Sì, anche se non grazie a queste mosse. Il rapporto col territorio lo abbiamo costruito andando a incontrare sindaci e cittadini insieme a Rfi. Ho notato una grande concordia istituzionale - spiega Romano - vedendo che tutti hanno collaborato con grande responsabilità. Non tutti possono essere convinti della bontà dell'opera, ma coloro che avevano paura per l'ambiente e la salute hanno trovato risposte". Gli ostacoli principali, secondo Romano, sono legati "alla capacità dei cittadini di comprendere che tutta l'operazione si fa in trasparenza e legalità. Non diamo il Terzo Valico per scontato.
Quale futuro dopo l'inchiesta della magistratura?
Dopo le turbolenze giudiziarie il Cociv è gestito da Marco Rettighieri, commissario straordinario. Ma ora che succede agli appalti? "Il problema delle gare è fondamentale - spiega Rettighieri - il Cociv dovrà riemettere 13 gare per circa 2,3 miliardi. Sono cifre ragguardevoli che incidono direttamente sul Pil nazionale. Oggi esce la seconda gara, la prossima la seconda settimana. Cociv sta producendo il maggiore sforzo per dare quella concretezza ai cittadini per testimoniare che i soldi che tutti paghiamo vadano spesi correttamente, rispettando le regole del vivere civile che devono caratterizzare ogni opera pubblica". Che garanzie ci sono? "Ognuno deve avere necessariamente il rispetto per le regole - risponde Rettighieri - e manifestare in ogni occasione il senso civico. I commissari veranno scelti a sorte nell'ambito di un bacino. Questi commissari verranno scelti solo dopo il completamento delle gare.
Come cambia il ruolo di Rfi?
"Abbiamo già sottoscritto con Rettighieri il cambiamento di regole sul contratto - spiega Daniela Lezzi, direttore investimenti progetto AV/AC Rfi - e nelle prossime gare ci sarà un rappresentante nelle commissioni. Ci sarà un direttore dei lavoratori dedicato alla viabilità"
Il ruolo degli imprenditori genovesi
"Forse la gente non si rende bene conto della portata dell'investimento - esordisce il nuovo presidente degli industriali genovesi, Giovanni Mondini - io ora ho la fortuna di avere un'operea già partita, monitorata, con una governance ben chiara. D'ora in avanti dobbiamo pensare a essere tutti pronti e farci coordinatori di tutti i servizi da mettere in comune intorno al Terzo Valico". Dunque gli imprenditori hanno la coscienza pulita? "Quando altri pensavano che il terzo valico fosse un'opera non prioritaria noi abbiamo investito in azioni di comunicazione - dice Massimo Giachetta della Camera di Commercio - Dodici anni fa le tre camere di commercio di Milano, Genova e Torino iniziarono a pensare a come ammodernare il triangolo industriale. Milano e Torino hanno fatto l'alta velocità, ora dobbiamo pensare di nuovo a un triangolo industriale moderno con l'industria hi-techi, ma anche a un turismo che attraverso il treno riscopre i territori, anche l'entroterra".
Come la vedono a Milano?
"La sensazione - dice Paolo Odone, presidente della Camera di commercio di Genova - è che noi siamo stati il motore. Gli interessati siamo noi e gli svizzeri, che hanno fatto capo alla nostra istituzione. Lo sappiamo, gli orologi li fanno là e non qui, i tempi li rispetto. Finalmente c'è la certezza che quest'opera va avanti. Siamo in un'economia dove il mercato cinese e indiano di noi faranno un laghetto. Dobbiamo guardare al turismo culturale. Guardate se le dogane non hanno cambiato il modo di lavorare. Rfi sta dando risposte in tempo reale, ed è dovuto a un fatto: Milano e Torino sono sul progetto. I due corridoi si incrociano in una regione che ha capito la valenza: il Piemonte. Tutti noi abbiamo un dovere: pensare tra 30 anni. I costi del non fare sono enormi.
I sogni: cosa succederà nei prossimi anni?
"Bisogna far sognare non solo chi conosce il porto, ma anche le altre regioni, serve consenso", dice Romano. Un altro sogno è fare prima dei tempi previsti. "Noi tecnici abbiamo scarsa fantasia, ma ci serve consenso sul territorio - spiega Rettighieri - e lottare contro la filosofia del Nimby (not in my backyard) ed è quello che stiamo cercando di fare". Poi c'è il sogno di arrivare a Milano nel minor tempo possibile. Cosa prepara Rfi per Tortona? "Rfi si sta dedicando anzitutto alla velocizzazione della tratta per portarla fino a 200 km/h. Il treno di percorrenza per un treno fast tra Genova e Milano con il terzo valico sarà esattamente di un'ora. Gli interventi convergeranno tutti verso la stessa data e saranno realizzabili in poco tempo. Se invece si chiederanno lavori più massicci non è escluso che i tempi si abbassino". Secondo Mondini "collegarsi a Milano significa collegarsi a una città completamente cambiata, la prima città italiana che va di pari passo con le metropoli europee. Già sono tanti gli studenti che vanno a studiare a Milano. Genova sarà un laboratorio dell'hi-tech, un industria con manifatturiero importante, che tiene con tante eccellenze, Erzelli che deve trovare un suo compimento negli stessi anni. Le potenzialità sono enormi, Genova è sana nelle amministrazioni e nelle imprese". E se si diventasse una città unica con Milano? "Credo molto allo sviluppo di Genova-Milano-Torino, un territorio che fa sistema - ribatte Giacchetta - ma noi abbiamo caratteristiche particolari che non ha Milano. Dobbiamo riuscire a capire che abbiamo davanti un'immensa Pianura Padana che è il Mediterraneo e su questo mare dobbiamo lavorare. E di un collegamento con Milano abbiamo bisogno oggi, subito, un Principe-Rogoredo va benissimo. Milano si vede che è una città europea e moderna: ha buoni servizi, è pulita, accogliente. Nel '92-'94 era una città disastrata, non si riuscivano a raccogliere i rifiuti". "Il mio sogno è potermi affacciare su questo balcone - conclude Odone - dove le aziende si trasferiscono qui da Milano perché hanno bisogno di un ambiente come questo. Il nuovo ad di Gnv mi ha detto che vuole portare qualche grossa società multinazionale a Genova. Credo che col Terzo Valico tutto questo sarà possibile".
A introdurre il confronto in Terrazza Colombo sono Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova; Iolanda Conte, Project Manager Uniontrasporti; il senatore Maurizio Rossi, membro della commissione trasporti; Edoardo Rixi, assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria; Emmanuele Piazza, assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova e Marco Novella della Giunta della Camera di Commercio di Genova. A rappresentare le istituzioni, il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Doria.
Alla tavola rotonda Iolanda Romano, commissario del terzo valico; Marco Rettighieri, commissario del Cociv; Daniela Lezzi, direttore investimenti del progetto AV/AC Rfi; Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova e Massimo Giacchetta della Giunta della Camera di Commercio di Genova.
cronaca
Il Terzo Valico per l'aggancio all'Europa, si apre il confronto a Terrazza Colombo
Appuntamento in streaming con rappresentanti delle istituzioni ed esperti
15 minuti e 27 secondi di lettura
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