
“L’idea di sballarsi è ormai accettata come normale. Invece dobbiamo investire su educazione e informazione, e anche sostenere i servizi in questa direzione è particolarmente importante “, spiega Giorgio Schiappacasse, direttore del Sert dell’Asl 3 Genovese. Rispetto ai giovani della scorsa generazione non è cambiata l’abitudine ma l’intensità: "L’hashish di oggi è 15-20 volte più potente di vent’anni fa. Poi non si tratta di due spinelli al sabato sera, ma di 3 o 4 al giorno”. Così anche per l’alcol: “Molti giovani oggi bevono intere bottiglie di vodka, non una birretta. Un tempo si faceva il cuba libre con coca cola e rum, oggi il mix tra energy drink e vodka è tra le cause di incidenti stradali mortali”.
Ragazzi più fragili? “No – replica Schiappacasse – sono solo meno allenati, non si rendono conto dei pericoli. Alle prime frustrazioni sclerano, come si dice, tant’è che abbiamo un aumento dei ragazzi ricoverati in psichiatria, famiglie sole e in crisi che chiamano il 118 perché il figlio sta spaccando tutto a casa, spesso sotto l’effetto di hashish o alcol”. I campanelli d’allarme? “Se ci si accorge che sono svogliati o cambiano comportamento all’improvviso, confrontarsi subito con gli altri genitori e chiedere aiuto. Lavorare sulle piccole cose, impegnarli nella responsabilità della vita quotidiana e non eliminargliele. Il problema più grande è la trascuratezza”.
IL COMMENTO
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