cronaca

Il giudice riconosce il "danno all'onore e alla reputazione"
52 secondi di lettura
Se un ente pubblico toglie incarichi a un dirigente con atti illegittimi, deve risarcire il danno all'onore e alla reputazione derivante dal demansionamento. Lo ha stabilito una sentenza del Tar della Liguria, accogliendo il ricorso con cui la responsabile di un'area tecnica della Provincia di Imperia si era opposta all'assegnazione della gestione del patrimonio immobiliare dell'ente a un dirigente di un altro settore.

Il caso, spiega il Tar, era nato dopo "alcune segnalazioni concernenti episodi di conflittualità tra la ricorrente e i suoi collaboratori". Da qui diversi provvedimenti di organi della Provincia di Imperia che avevano portato alla ridefinizione degli incarichi dirigenziali di tutto l'ente.

"Dal provvedimento è derivata una situazione assimilabile a quella di un demansionamento - sottolinea il Tar nella sentenza -. La ricorrente, pur conservando la propria posizione e la propria retribuzione, è stata privata di una serie di competenze proprie dell'ufficio che ricopriva. Il danno all'onore e alla reputazione subito dalla ricorrente può essere liquidato nella misura di un dodicesimo della retribuzione di risultato annuale".