
"La norma del 2007 che esonera dai tetti le prestazioni professionali e artistiche che si svolgono nelle società a partecipazione pubblica operanti in regime di concorrenza (come è la RAI, ndr), richiamata dal parere dell'Avvocatura dello Stato, chiarisce ab origine ogni equivoco sulla differenza di impiego. Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso. Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l'artista e chi il giornalista? Ha sempre sbagliato la RAI nello stipulare con professionisti che vengono dal giornalismo contratti artistici (è il caso di Vespa, ndr) che prevedono il versamento di contributi all'Enpals e agli enti previdenziali che l'hanno sostituito? Riconoscere carattere esclusivamente giornalistico a trasmissioni come Porta a porta o altre comporterebbe ovviamente la mutazione in giornalistici di tutti i contratti in essere per chi vi collabora".
"Sono fiducioso infine che la discussione su questo tema avvenga su basi esclusivamente giuridiche e di buon senso, allontanando il sospetto - alimentato da alcune dichiarazioni politiche e non solo - che si voglia immaginare qualche norma contra personam, inaccettabile sotto ogni profilo - conclude Vespa".
IL COMMENTO
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