"Cultura? E' una parola, da noi, da pronunciare sommessamente. E' una parolaccia. Abbiamo avuto un importante ministro che ha detto che la cultura non dà da mangiare. L'ha detto a noi italiani che abbiamo inventato l'opera e che vantiamo un parco di beni artistici e culturali che non ha eguali". Ha risposto così Giuliano Montaldo a chi gli chiedeva un commento sulla situazione culturale del nostro Paese.
Il regista è intervenuto alla conferenza stampa convocata al Carlo Felice per presentare l'ultimo titolo operistico della stagione, "Turandot", al debutto venerdì sera (20.30). L'estremo capolavoro pucciniano lasciato incompiuto (verrà riproposto con lo storico finale firmato da Franco Alfano) verrà rappresentato nello spettacolare allestimento ideato appunto da Montaldo nel 1993 e più volte riutilizzato con successo).
Dirigerà il direttore artistico nonché pucciniano doc Giuseppe Acquaviva. Il cast sarà formato da Norma Fantini (che lascerà il ruolo di Turandot in alcune recite alla intramontabile Giovanna Casolla recentemente applaudito in "Don Carlos"), Rudy Park (Calaf), Serena Gamberoni (al suo debutto in Liù), Mihailo Slijvic (Timur), Alessio Cacciamani (Mandarino) e infine Vincenzo Taormina (Ping), Blagoj Nacoski (Pang) e Marcello Nardis (Pong). La regìa è stata ripresa da Fausto Cosentino; i costumi sono di Elisabetta Montaldo, le scene di Luciano Ricceri. "Sono felice di essere di nuovo qui, nella mia città - ha dichiarato Montaldo - Trovo questo spettacolo splendido perché è stato scelto un cast eccezionale di autentici attori che credono in quello che fanno e lo fanno con entusiasmo. Spero che questo messaggio arrivi al pubblico perché si deve ricordare sempre che l'opera è uno spettacolo vivo". "Sono grato al direttore artistico di avermi dato questo cast - ha da parte sua scherzato Acquaviva ironizzando su se stesso. Stiamo procedendo bene e possiamo contare su artisti di prim'ordine con alcuni debutti importanti". Fra questi, Serena Gamberoni nei panni di Liù: "E' un personaggio che amo anche perché lo ha sostenuto tante volte la mia maestra Alida Ferrarini. Ho cercato di interpretare Liù come una ragazza dolce, certo, ma volitiva, coraggiosa che non abbassa lo sguardo davanti alla temibile Turandot". "Norma Fantini - ha infine aggiunto Giovanna Casolla - è una eccellente Turandot. Ha tutti i numeri per imporsi come la Turandot di questi anni".
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La Turandot torna al Carlo Felice con la regia di Giuliano Montaldo
Dirige il pucciniano Giuseppe Acquaviva
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