cronaca

L'assessore: "Nessuna tolleranza all'uso ricreativo della cannabis"
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 "Noi vogliamo sottolineare che non ci sono scorciatoie all'uso ricreativo di sostanze stupefacenti. Il corretto stile di vita non passa attraverso l'uso di droghe e i messaggi ambigui, come quello passato nel corso della campagna elettorale sull'uso ricreativo della cannabis, sono stati rifiutati dalla cittadinanza genovese e di questo li ringrazio". Lo ha detto l'assessore alla sanità della Regione Liguria, il vice presidente, Sonia Viale, alla presentazione del progetto "educazione a corretti stili di vita" che ha visto la presenza, tra gli altri, del procuratore capo Francesco Cozzi e del questore di Genova, Sergio Bracco.

Un progetto che coinvolge gli studenti delle medie inferiori attraverso un meccanismo "virtuoso" che trasformerà gli studenti stessi in formatori. "Attraverso questo meccanismo noi formiamo alcuni ragazzi - spiega l'assessore alle politiche giovanili e alla formazione, Ilaria Cavo - che a cascata andranno dai compagni per farsi portavoce di valori sani. Un meccanismo che funziona. Una parte di questo progetto, tra l'altro, viene dedicata al cyberbullismo, del quale ci siamo attivati come assessorato. Questa iniziativa unidirezionale, si integra al lavoro fatto sull'uso consapevole dei sociali network. A questo proposito - conclude Cavo - presenteremo a settembre una app progettata da una scuola, con un progetto pilota unico in italia per la prevenzione queste situazioni".

"Abbiamo voluto trasformare la formazione, calata dall'alto - ha sottolineato il direttore generale di Asl 3, Luigi Carlo Bottaro - per portarla a livello dei ragazzi, con una comunicazione tra pari che passa dall'imposizione alla condivisione". "Spieghiamo come deve essere la giusta alimentazione, tre volte al giorno - spiega Gianni Testino, direttore del centro alcologico regionale - con frutta e verdura 5 volte al giorno, poco sale e poca carne rossa. Ricordiamo il movimento, almeno 40 minuti al giorno, fumo di tabacco e cannabis sono cose particolarmente dannose per il cervello e, nel modo più delicato possibile, parliamo delle malattie sessualmente trasmissibili".