È atteso il commissario straordinario Enrico Laghi a Genova insieme all'assessore regionale Edoardo Rixi, il sindaco Marco Bucci, oltre che il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi. Sono giorni cruciali per l'Ilva di Cornigliano, dove va in scena l'evento conclusivo del 'Progetto Acciaio' dedicato proprio al futuro degli stabilimenti che furono dello Stato, quindi dei Riva e infine del colosso ArcelorMittal, che non ha ancora chiarito le sue intenzioni per Cornigliano, là dove nacque la siderurgia italiana.
Avrebbe dovuto esserci anche il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, che però non sarà presente. Del resto è ancora alta la tensione dopo la 'fumata grigia' dello scorso 4 luglio, quando, nel corso del vertice a Roma, il Governo ha fatto intendere che la responsabilità dei patti da rispettare (si legge 'accordo di programma') ricadrà sui nuovi proprietari. Il sipario si alzerà il 20 luglio con la presentazione ai sindacati del piano industriale. E finalmente sarà chiaro quanti posti di lavoro si rischiano a Genova, che nel frattempo difende le sue eccellenze.
"Ribadiremo che per Genova non ci deve essere nessun esubero. Gli impianti devono essere finalizzati e conclusi con gli investimenti prospettati dall'accordo di programma, quindi Genova ha un futuro - ripete Bruno Manganaro, segretario genovese della Fiom - chiederemo al Governo di essere garante, altrimenti lotteremo perché questo si realizzi. Siamo pronti ad andare per vie legali, oltre che in piazza. Chi non rispetta l'accordo fa saltare il banco anche su aree e concessioni. Nessun terminalista ha 65 anni di concessione".
A Cornigliano, intanto, si parla di siderurgia del futuro inaugurando una mostra che rimarrà aperta al pubblico. In primo piano i campi di applicazione, dall'indutria automobilistica a quella alimentare, passando per la rivoluzione del ciclo integrale. Tra i protagonisti della giornata anche Cristina Repetto, presidente di Società per Cornigliano, Giuseppe Zampini presidente di Confindustria Liguria e Giovanni Mondini presidente di Confindustria Genova. Invitati anche il cardinale Bagnasco e il sindaco Bucci.
"Le premesse tecnologiche ci sono, bisogna fare in modo che il nuovo proprietario acquisisca queste informazioni e sia in grado di capire perché è opportuno investire a Genova", ha detto Marco Bucci. Che intanto ha già in programma incontri con gli investitori della Silicon Valley, oltre che con la finanza britannica: "L'assessore Vinacci sta preparando un piano. Le banche inglesi in particolare sono interessate perché Genova ha un certo appeal in Inghilterra".
"Intendiamo mantenere gli stabilimenti su Genova compatibilmente con la necessità della città di recuperare gli spazi e andare avanti con le bonifiche. Questi sono i due temi. Detto questo confidiamo che il Governo abbia una posizione di tutela nei confronti degli interessi italiani. Chi viene a comprare qui deve rispettare gli accordi e i territori", specifica l'assessore regionale allo sviluppo economico, Edoardo Rixi.
cronaca
Una giornata sul futuro dell'Ilva, istituzioni e sindacati uniti: "Il lavoro non si tocca"
Conclusione del 'Progetto acciaio'. Il 20 luglio vertice con Mittal
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