Amiu, ecco i soldi per tappare il buco. Piciocchi: "Non taglieremo sul sociale"

Anzitutto i ‘tappulli’ da mettere subito, poi inizierà la battaglia con lo Stato per mettere fine all'ondata di tagli. Cercando nel frattempo di recuperare efficienza ovunque possibile. L’assessore Pietro Piciocchi, chiamato dal sindaco Bucci per gestire i conti del Comune, usa di frequente il genovesismo che ben si adatta al concetto di ‘buco’ in bilancio. Il primo che va chiuso è infatti quello lasciato in dote dalla giunta Doria su Amiu: 13 milioni da trovare entro il 31 luglio, pena il commissariamento di Tursi.

“Sono stato travolto da uno tsunami – confessa Piciocchi a Primocanale – perché a fronte di 134 milioni chiesti da Amiu il Comune ne ha recuperati con la Tari solo 121. Bisogna riequilibrare il gap entro fine luglio”. Per farlo ci sarebbero due modi: o si alza ancora la Tari, già ritoccata del 6,89% nel precedente ciclo amministrativo, o ci si arrangia a racimolare la cifra necessaria.

“Ci siamo impegnati a non aumentare la tariffa – ribadisce Piciocchi – quindi stiamo cercando le risorse all’interno del bilancio dell’amministrazione”. I soldi, assicura, ci sono già: “Li abbiamo trovati con economie, accantonamenti, parte dell’avanzo di amministrazione, alcuni mutui rinegoziati con Cassa Depositi e Prestiti e un prelievo dal fondo di riserva. Non andremo a incidere su impegni già assunti”. Tra le possibilità anche quella di contrarre un piccolo mutuo, visto che oltre ai 13 milioni di Amiu l'amministrazione si è impegnata a coprire un altro piccolo buco da 2 milioni e mezzo sul sociale

A proposito di sociale, l’assessore spegne sul nascere le voci e assicura che non verrà sfiorato dalle manovre: “Escludo nella maniera più categorica che si andrà a incidere sul sociale. Anzi, ci impegniamo ad aumentare le risorse: teniamo presente che su 1,18 miliardi di entrate il Comune stanzia solo 42 milioni in questo settore. Il segnale che vogliamo dare va proprio in questa direzione”.  

C’è un punto su cui Piciocchi assicura che “darà battaglia”: la carenza di risorse da Roma, argomento che Doria ha usato spesso a sua discolpa soprattutto negli ultimi tempi del mandato. “Il Governo – spiega l’assessore – sta procedendo da diversi anni su una linea opposta a quella che traccia la costituzione. I Comuni con maggiore capacità fiscale dovrebbero essere privilegiati nell’attribuzione risorse, invece avviene il contrario e lo Stato scarica la perequazione sui Comuni. Genova negli ultimi tre anni ha subito tagli per 20 milioni, questo è inaccettabile”. Altri elementi che hanno sorpreso Piciocchi nei primi giorni di lavoro sono le tasse pagate su alcuni incassi, vedi Genova Parcheggi, dove un terzo delle entrate totali finisce al fisco.  

Ora gli uffici sono tutti concentrati sulla questione Amiu, da risolvere in tempi brevissimi portando in Consiglio la delibera decisiva con qualche giorno di margine. Questione che, comunque, non si chiude certo a luglio, perché il debito di Tursi con l'azienda ammonta a ben 185 milioni, parte per il conferimento dei rifiuti fuori regione e parte per la chiusura di Scarpino. Un duro affare per l’avvocato Piciocchi, che però in carriera ha già un’esperienza in tema di risanamento di conti come commissario straordinario all’ex istituto Brignole: “Mi sento investito da una grande responsabilità. Sto provando senso di inadeguatezza e anche un po’ di paura, perché so di non sapere, ma cercherò di mettere a disposizione le competenze che ho maturato”.