Anche l'ultimo baluardo è sul punto di cadere. Nell'unico capoluogo di provincia in mano al centrosinistra, cioè Imperia, regnano liti e discussioni nella risicata maggioranza che sostiene il sindaco Capacci. "Non è corretto continuare a sparare sul Pd", dice il primo cittadino. Ma i dem allargano le braccia: "Stiamo valutando di defilarci da questa maggioranza prima di restare isolati, visto che i nostri alleati potrebbero andrare per conto loro o col centrodestra", dichiara il segretario cittadino De Bonis.
La maggioranza è formata dalle liste civiche Imperia Cambia e Azione Civica, dal gruppo misto, dai socialisti e dal Pd e conta su 16 voti più quello del sindaco. La minoranza ha altri 16 voti. "Non trovo corretto prospettare anzitempo la fine di un mandato di fiducia che ci è stato affidato dai cittadini, che con questi comportamenti stiamo sicuramente deludendo. Non trovo corretto non portare a termine il nostro programma elettorale, che vede ancora molti punti da ultimare. Chiedo a tutti i consiglieri di evitare litigi fomentati da chi in realtà non vuole il bene di Imperia e dell'amministrazione", spiega.
"Vi chiedo di non considerare attacchi esterni privi di fondamento - afferma Capacci, nel suo richiamo ai consiglieri - ma animati solo da tentativi di scoramento o da piccolezze. Vi chiedo collaborazione per concentrarci su quanto abbiamo ancora da portare a termine. A fine mandato ognuno seguirà la strada che ritiene più corretta, per ora non siamo su un ring ma in un Consiglio Comunale dove i cittadini non vogliono assistere ad uno spettacolo mediatico, ma la correttezza che hanno visto in noi nel momento in cui ci hanno votato".
"Ci stiamo confrontando a livello interno sull'opportunità di portare a compimento quelle tre o quattro pratiche importanti, che ormai sono alla fine del percorso oppure se effettuare un ragionamento strettamente politico e di interesse del partito, defilandoci da questa maggioranza, prima di restare isolati, visto che i nostri alleati potrebbero andare per conto loro con il centrodestra", ha detto De Bonis, commentando le discussioni interne alla maggioranza. "
"Da un confronto con i nostri alleati - ha detto Bonis - a parte i socialisti che hanno detto sì a rinnovare il progetto di alleanza alla prossima legislatura, gli altri hanno fatto sapere che vedono una prospettiva civica più vicina al centrodestra. Insomma, ci hanno fatto capire che si stanno imbarcando da un'altra parte". "Il problema non è il Pd che ha tenuto in piedi l'amministrazione in quest'ultimo anno, ma sono le divisioni tra i nostri alleati". Conclude De Bonis: "Siamo partiti in questa amministrazione con la stampa locale che ci accusava come Pd di non contare nulla, di essere delle controfigure e siamo arrivati agli ultimi mesi di mandato, con gli alleati che dicono che il sindaco è succube del Pd. E' davvero una barzelletta".
Nel confermare la propria candidatura alle amministrative del 2018, Capacci intanto avverte: "Il telefono senza fili è un gioco che non passa mai di moda. Negli anni forse ha cambiato nome, diventando "chat", ma le regole sono sempre le stesse: partire da premesse corrette per arrivare poi a conclusioni fuorvianti. La nostra Amministrazione ha lavorato sempre nella trasparenza e non trovo corretto, a 10 mesi dalla fine del mandato, lasciarsi trasportare e cadere nei tranelli mediatici, che spesso ci pongono l'uno contro l'altro".
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Aria di crisi nel Comune di Imperia, il Pd: "Pronti a mollare Capacci"
Il sindaco: "Non sparate sul Pd". Ma De Bonis: "Noi isolati"
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