
"Non mi faccio operare con una anestesista donna - ha detto l'uomo spalleggiato dalla moglie ai sanitari che cercavano di convincerlo - nulla di personale, ma in giro dicono le donne anestesiste del San Paolo non sono brave".
I sanitari sono rimasti sbalorditi e sconcertati, hanno provato a convincerlo, ma non ci sono riusciti. Al chirurgo che era andato a salutarlo e a incoraggiarlo, il paziente ha detto: "Scusi chi è l'anestesista?". Alla risposta il paziente si è irrigidito e il chirurgo è rimasto di stucco. "Non mi opero, firmo e torno a casa". Ma perché? hanno domandato il chirurgo e poi l'anestesista. "Nulla di personale, ma dicono che le anestesiste non sono brave al San Paolo", ha risposto. E i sanitari: "In base a quale criterio? Sono voci senza fondamento". Ma la coppia non ha cambiato idea. L'anestesista uomo non c'era, l'intervento è stato annullato e l'uomo è tornato a casa.
"Trovo assurdo che si possa rifiutare un trattamento sanitario a causa di pregiudizi di genere o sulla base di voci infondate. È inaccettabile che non ci si sottoponga alle cure perché la dottoressa è donna". Così commenta il caso il sindaco Ilaria Caprioglio.
"L'ospedale San Paolo - prosegue il sindaco - è una struttura rinomata per i propri servizi di alta qualità e per la professionalità di tutto il personale. Da primo sindaco donna della città, sono particolarmente colpita: a nome mio e dell'amministrazione comunale, solidarietà all'anestesista coinvolta in questa vicenda, rinnovando la stima verso il personale medico e infermieristico dell'Ospedale San Paolo" conclude il primo cittadino di Savona.
IL COMMENTO
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