Adescava ragazze sui social network e, dopo alcune settimane di conversazioni online, si faceva mandare foto e filmati intimi con i quali poi le ricattava quando queste volevano interrompere la relazione. La squadra mobile di Genova, diretta dal primo dirigente Marco Calì, ha individuato e arrestato un genovese di 40 anni, residente a Quezzi. Le accuse nei suoi confronti sono di violenza sessuale, estorsione e violenza privata. Tre le vittime accertate, di cui una minorenne al momento dei fatti. L'uomo, secondo gli inquirenti, creava falsi profili social spacciandosi per un'altra persona più giovane, mettendo foto non sue.
Dopo il 'corteggiamento' in chat si faceva mandare foto e filmati. A quel punto l'uomo passava dalla realtà virtuale alla conoscenza fisica. Iniziava così una relazione morbosa che poi finiva con il ricatto nel momento in cui la vittima decideva di interrompere la relazione. L'uomo, infatti, minacciava le vittime dicendo che avrebbe diffuso le foto e i video a amici e parenti. L'inchiesta, coordinata dai pm Gabriella Dotto e Marcello Maresca, era partita dalla denuncia dei genitori dell'ultima vittima che, tra l'altro, era andata a vivere con l'uomo. Gli uomini della squadra mobile, quando lo hanno arrestato, hanno trovato la giovane ma anche la mamma e la zia dell'uomo abbandonate in una grave situazione di degrado. La giovane è stata riportata a casa, mentre per le due anziane sono stati allertati i servizi sociali.
Dopo il 'corteggiamento' in chat si faceva mandare foto e filmati. A quel punto l'uomo passava dalla realtà virtuale alla conoscenza fisica. Iniziava così una relazione morbosa che poi finiva con il ricatto nel momento in cui la vittima decideva di interrompere la relazione. L'uomo, infatti, minacciava le vittime dicendo che avrebbe diffuso le foto e i video a amici e parenti. L'inchiesta, coordinata dai pm Gabriella Dotto e Marcello Maresca, era partita dalla denuncia dei genitori dell'ultima vittima che, tra l'altro, era andata a vivere con l'uomo. Gli uomini della squadra mobile, quando lo hanno arrestato, hanno trovato la giovane ma anche la mamma e la zia dell'uomo abbandonate in una grave situazione di degrado. La giovane è stata riportata a casa, mentre per le due anziane sono stati allertati i servizi sociali.
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità