Dal 27 al 30 luglio Busalla va in orbita col primo Festival nello Spazio ospitato nella storica Villa Borzino. E non poteva succedere altrove: il paese di Valle Scrivia ha dato i natali a Franco Malerba, che 25 anni fa (la ricorrenza esatta è il 31 luglio) decollava da Cape Canaveral con lo Shuttle Atlantis diventando così il primo astronauta italiano della storia.
“Lo stimolo nasce proprio da questo evento – spiega Malerba, che è il coordinatore scientifico del Festival – ma io in fondo sono stato un privilegiato. Ora devo restituire qualcosa ai miei concittadini”. Che a lui hanno dato già tanto: nel 1992 partì addirittura una delegazione da Busalla per assistere al lancio dalla base americana per poi accoglierlo a Houston nove giorni dopo. E oltre al primo viaggio del pesto nello spazio, a volare oltre l'atmosfera fu anche il gonfalone del comune, uno dei pochi in Italia ad aver fatto un viaggio così.
Il festival – presentato, tra l'altro, nell'anniversario del primo sbarco sulla Luna – sarà tutto gratuito. Il 27 luglio alle 16.30 è previsto un collegamento in diretta con l'astronauta Nespoli, che il 28 partirà dalla base di Baikonour per la Stazione Spaziale Internazionale.
“Era giusto valorizzare un'eccellenza e un grande cittadino – commenta l'assessore regionale Ilaria Cavo – ed è positivo che anziché fare un museo il Comune abbia deciso di puntare su un festival, allineandosi agli altri eventi di successo in regione. L'entroterra va valorizzato e sostenuto, e questo evento non è lontano dal Festival della Scienza. C'è un filo conduttore comune”. Ci saranno altre edizioni? “Facciamo sempre un passo alla volta. Per ora ci sono gli elementi giusti, ce lo auguriamo”.
E poi Malerba ha un sogno nel cassetto. Ora è venuto il momento di tirarlo fuori. “Vorrei che Villa Borzino – la sede del festival – diventasse una stazione di telescienza. Sul Monte Antola abbiamo un telescopio di ottimo livello, ma è troppo difficile salire lassù, specie nella brutta stagione. Se lo rendessimo fruibile a distanza attireremmo molta gente in più”, dice. A quando un altro astronauta ligure? “Beh, i liguri sono riconosciuti come marinai, e il mestiere di astronauta è più vicino alla vita sulle navi che ai piloti di aerei”.
IL COMMENTO
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