I dati mostrano che in Italia ogni giorno si “perdono” 9 miliardi di litri di acqua a causa delle infrastrutture obsolete, si parla di quasi 140 litri pro capite. L’equivalente di tre docce virtuali.
Ma dalla ricerca un altro dato dà la misura dello spreco: 478mila chilometri di acquedotti italiani sono di vecchia progettazione, il 25 % di questi ha più di 50 anni di vita. Il 60 % è stato costruito tra 30 e 50 anni fa.
La spesa italiana per le infrastrutture idriche inoltre è inferiore a quella di tutti gli altri paesi europei. In Italia infatti vengono spesi in infrastrutture idriche 32 euro per abitante contro gli 88 della Francia, i 100 del Regno Unito ed i 129 della Danimarca.
“Numeri impietosi – sottolinea il presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis – che indicano un dato preciso. La siccità si ‘combatte’ anche con minori sprechi. In agricoltura riusciamo ad utilizzare solo il 10 % dell’acqua piovana. Il resto si perde per la cronica mancanza di bacini e vasche di raccolta e per tubature obsolete. In Italia – prosegue De Michelis – solo il 19 % della superficie agricola è irrigato in maniera soddisfacente. Il tutto si ripercuote anche sull’export del nostro agro alimentare se consideriamo che l’80 % di ciò che esportiamo in questo settore è strettamente legato all’acqua per la sua ‘creazione’”.
Pesante anche il dato sulla pioggia in Liguria. Si calcola che nei primi 6 mesi del 2017 sia piovuto il 26% in meno dell’analogo periodo dello scorso anno.
“Tutte le coltivazioni – sottolinea Andrea Sampietro, direttore di Confagricoltura Liguria – ne stanno risentendo. La vitivinicoltura presenta grappoli molto piccoli e diradati. L’olivicoltura vede alle porte una stagione scarsissima in quantità e qualità. La mosca dell’olivo sta purtroppo già prendendo piede in molte zone della Regione, date le attuali condizioni meteo climatiche”.
“Non va meglio – prosegue la nota di Confagricoltura Liguria – per la maricoltura, dove nello spezzino si registrano temperature dell’acqua intorno ai 25 gradi, anche in fasce profonde. Il tutto aggravato dalla stratificazione delle acque che porta con sè l’anossia e conseguentemente la mancanza di nutrienti per i mitili”.
“Nella piana di Albenga – precisa il presidente De Michelis – sta aumentando il cuneo salino dovuto all’emungimento delle acque, con la conseguenza ovvia di una irrigazione certamente non ideale per le piante”.
Per superare la crisi Confagricoltura Liguria puntualizza che è necessaria una "corretta pianificazione degli invasi per la raccolta delle acque che superi i costanti problemi posti dagli enti locali troppo restii ad avere nel proprio territorio simili infrastrutture".
“Dobbiamo ammodernare la nostra rete idrica – prosegue il presidente di Confagricoltura Liguria – anche grazie alle indicazioni del PSR per il quale l’Unione Europea chiede giustamente una pianificazione verso il risparmio idrico, dando nel contempo fondi per tali investimenti”.
“Occorre – prosegue De Michelis – incentivare il recupero delle acque piovane nelle singole imprese agricole, eragionare su un riutilizzo agricolo delle acque ‘rigenerate’ dai nostri depuratori”.
Investimenti e pianificazione, dunque, secondo la Confagricoltura ligure perchè la siccità, in prima battuta, la si combatte non disperdendo l’acqua in quantità così inimmaginabili ed inaccettabili.
IL COMMENTO
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