
A tre mesi dalla sentenza il tribunale ha reso pubblica le motivazioni. Il giudice, in pratica, ha applicato l'articolo 12 comma 2 del Testo Unico sui migranti (legge 286/1998) e l'articolo 59, quarto e ultimo comma del codice penale. Secondo il collegio, il fatto che la famiglia provenisse dal Darfur e quindi da una zona di guerra, requisito sufficiente per chiedere e ottenere lo status di rifugiato (un bambino presentava anche cicatrici da ustioni) ha, scrivono i giudici, "erroneamente fatto ritenere a Croft di agire nella legalità".
IL COMMENTO
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