cronaca

Giovedì 10 agosto alle 18 festa per chi ha il nome del Santo
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Da tempo immemorabile a Cairo Montenotte si celebra l’Agosto cairese o la Festa medievale, prima era il Palio storico o Carosello cairese, sempre in agosto facendo gravitare i festeggiamenti intorno alla ricorrenza di san Lorenzo, con il clou dei tradizionali fuochi d’artificio la sera del 10. Tutto per festeggiare il santo Patrono.

Ma a dire il vero finora il diacono martire romano era soltanto - si fa per dire - il titolare della parrocchia, non risultava come patrono della città. Anzi, il patrono cairese un tempo era san Bonifacio di Tarso, adottato nella notte dei tempi in quanto avrebbe protetto il paese dall’invasione saracena.

Le memorie storiche ricordano che era venerato il 14 maggio in un altare a lui dedicato nella chiesa parrocchiale e la sua statua portata in processione. Ma poco alla volta il suo culto a Cairo era caduto nell'oblio.

"In una seduta del Consiglio comunale del febbraio 1836 il sindaco G.B. Verdese fece poi presente che durante i lavori del 1815 nella chiesa parrocchiale l’altare marmoreo dedicato al santo era stato rimosso e trasferito “provvisoriamente” presso l’ospedale dell’Annunziata, unitamente all’antica statua lignea di San Bonifacio, deteriorata e ormai “resa inservibile. Rilevava inoltre che all’annuale processione patronale partecipavano pochi, trascurando l’antico voto. Sicché il Comune decise di ristabilire l’altare nella parrocchiale e sostituire la statua con un’ancona “sopra l’altare medesimo, che rappresenti il Santo” spiega lo storico Lorenzo Chiarlone.

Così nel primo altare della navata di sinistra - quello recentemente riservato alla Beata Teresa Bracco - ancora oggi è conservata la tela che raffigura S. Bonifacio con, ai suoi piedi, uno scorcio del borgo di Cairo. Ma poco alla volta tutto fu dimenticato.

A ciò si aggiunga il fatto che quello festeggiato il 14 maggio, fra la decina di Santi che portano il nome di Bonifacio, sarebbe morto martire nel 307, ma poiché la sua figura è risultata più leggendaria che storica, con la revisione del martirologio seguita al Concilio Vaticano II, nel 1969 il suo nome è stato rimosso dal calendario generale dei Santi.

I cairesi lo avevano già rimosso inconsciamente dalla loro venerazione molto tempo prima. E hanno sempre festeggiato san Lorenzo come patrono. Ma solo ora, nella seduta del Consiglio comunale del 26 luglio scorso - primo Consiglio dopo l’insediamento della nuova giunta presieduta dal sindaco Paolo Lambertini - la proposta di ufficializzazione del santo patrono è stata portata all’approvazione avviando l’iter che si concluderà in Vaticano il pronunciamento della Commissione per il culto divino e i Santi, competente in materia.

Inoltre, considerato che a Cairo è altrettanto vivo il ricordo e la devozione per san Francesco d’Assisi, soprattutto in relazione alla radicata tradizione storica del suo passaggio da queste parti intorno al 1214, nonché alla significativa presenza per secoli di una vitale comunità di Frati Minori nel convento di san Francesco, l’amato Poverello di Assisi è stato scelto quale compatrono.