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Arpal smentisce la diceria, ma c'è un fondo di verità
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Mentre agosto volge al termine con la sua ultima ondata di calore, con afa finora moderata in Liguria, lo sguardo va già al prossimo autunno. Sono tanti a ipotizzare che un'estate torrida e asciutta sia preludio di piogge intense e catastrofiche, un po' come se nei mesi successivi si dovessero 'recuperare' le precipitazioni mancanti. Sarà una teoria fondata? Lo abbiamo chiesto ai meteorologi di Arpal. 

La risposta, lo diciamo subito, è negativa. E prende le mosse da un doppio contro-esempio: nel 2003 la Liguria ha vissuto un'estate molto calda, con temperature oltre i 40 gradi e poca pioggia. Nonostante questo non si sono verificate alluvioni. Nel 2014, invece, le precipitazioni erano state superiori alla media, mentre le temperature erano inferiori. E quello stesso ottobre il fango mise in ginocchio Genova e Montoggio. "Dunque non c'è alcuna base scientifica", spiegano dal centro meteo regionale. 

C'è però un elemento di preoccupazione: la temperatura del mare. "Se questa è molto elevata, l'aria diventa più calda e ha maggiore capacità di assorbire l'umidità. In altre parole trattiene più acqua, e questo è un elemento aggiuntivo che può aumentare l'intensità delle piogge", spiega Federico Grasso della comunicazione Arpal. I fenomeni più pericolosi, sottolineano gli esperti, sono sempre i temporali forti, organizzati e stazionari in grado di riversare in poco tempo grandi quantità d'acqua in zone circoscritte.