
"Vorremmo che il Mercato Orientale diventasse un centro di ritrovo dove prendersi un gelato, un caffè o una pizza per poi andare a fare shopping", racconta Mario Enrico, presidente del Consorzio. In mezzo al mercato sorgeranno una decina di corner di street food con prodotti tipici e presidi slow food, un bar, un'enoteca e trecento posti a sedere per gustarsi in tranquillità dalle acciughe fritte alle trofie al pesto. All'ammezzato ci saranno un ristorante tradizionale, una scuola di cucina e una scuola di panificazione. Progetto finanziato dalla società MOG che porterà, tra l'altro, 70 nuovi posti di lavoro. Il cantiere è un po' in ritardo "a causa di un piccolo problema tecnico con l'allacciamento alla rete elettrica - spiega Enrico - ma col nuovo anno contiamo di aprire".
Il restyling generale, invece, è ancora nel cassetto dei sogni. "Prima di tutto - spiega Enrico - dovremo rifare la parte elettrica e idraulica con la messa in sicurezza, poi metteremo mano alla parte alta. Il tetto è fatiscente, lo vorremmo rifare più alto in modo da liberare arcate e capitelli". A consigliare i materiali e le modalità adatte sarà la Soprintendenza, con cui il Consorzio ha già preso contatti. Il costo? Circa tre milioni, secondo i primi preventivi. "I soldi li prenderemo un po' dai consorziati e un po' li chiederemo a Comune e Regione". E altri privati? "Meglio fare da soli, chi investe poi vuole qualcosa indietro. Cerchiamo di arrivarci con le nostre forze".
IL COMMENTO
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