
"È un'autentica vergogna - attacca Fabio Marante, segretario regionale della Fillea Cgil - perché l'azienda è controllata al 99,5% da Autostrade, continua a fare utili, e nonostante questo si decide di licenziare i lavoratori richiamandosi al nuovo codice degli appalti". Le norme in vigore, invocate dal gruppo Atlantis, impongono al gestore della rete di gestire l'80% delle commissioni attraverso gare sul libere mercato. In bilico ci sono 35 dipendenti a Genova e 600 in tutta Italia. Per questo i sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero, dalle 20 di lunedì per 24 ore, e si sono mobilitati a livello nazionale.
"Noi rappresentiamo un po' la storia delle autostrade. Io sono qui da 35 anni - ci racconta Riccardo Ventimiglia, uno degli edili in presidio a Genova - e vi possiamo assicurare che lavorare in Liguria è difficile, con tutte queste curve e gallerie. Per questo vorremmo che l'azienda trovasse per noi una colloazione alternativa". Anche perché Atlantia non dà segni di sofferenza. Anzi, secondo cifre fornite dai sindacati, nel 2017 si registra il +10% di margine operativo lordo, il +25% di utili (582 milioni), ma anche il -18% di investimenti. E, non ultima, la proroga di concessione per la realizzazione della Gronda di Ponente.
"Con questi risultati l'azienda deve farsi carico dei lavoratori. È un paradosso", dice Mirko Trapasso della Feneal Uil. Il ministro dello sviluppo economico Calenda ha già convocato i sindacati a Roma lunedì prossimo. E dopo l'appello in diretta a Primocanale durante il blocco dell'autostrada, anche il sindaco Marco Bucci si è impegnato a incontrare rappresentanti dei lavoratori: "Si mettano in contatto coi miei uffici, sono assolutamente disponibile a vederli".
IL COMMENTO
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