cronaca

Emesse misure cautelari nel confronti di diversi stranieri
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Una operazione chiamata "Vicoli Bui" contro la mafia senegalese che gestirebbe lo spaccio di droga nel centro storico di Genova è stata eseguita stamani da 200 carabinieri del comando provinciale di Genova, con l'ausilio di un elicottero, 4 unità cinofile antidroga e militari dei reparti mobili.

Il bilancio è di una decina di misure cautelari, decise dal gip del Tribunale di Genova, nei confronti di spacciatori, in prevalenza di origine senegalese, molti dei quali irregolari sul territorio nazionale e tutti dimoranti a Genova. Le ordinanze costituiscono l' atto conclusivo di una indagine avviata dalla compagnia carabinieri di Genova Centro nei confronti di 74 soggetti che nella fase investigativa aveva già prodotto complessivamente 28 arresti in flagranza e il sequestro di oltre 2,5 kg di cocaina.

A coordinare le indagini il sostituto procuratore Emilio Gatti. Stamani sono state una quarantina le perquisizioni in case e magazzini del centro storico e di altri quartieri, fra cui Sampierdarena. Due arresti fuori Liguria: a Torino e Treviso. Per i fermati l'accusa è di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacente e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di cinque gruppi di spacciatori organizzati in modo gerarchico con capo, sottocapi e "soldati". Molti spacciatori hanno evitato l'arresto perché si trovano in Senegal o in Francia.

Per proteggere il viaggio dei corrieri che ad ogni viaggio rischiano di morire di overdose si faceva ricorso a santoni che effettuavano riti propiziatori come il sacrificio del pesce o del riso e acqua "benedetta" in grado, nelle credenze popolari, di rendere "trasparente" la droga. L'indagine che ha permesso di contestare a 40 indagati l'associazione a delinquere finalizzata alla spaccio, è stata avviata nel 2014 e ha permesso di accertare 3 mila cessioni di dosi di cocaina.

Determinanti le intercettazioni telefoniche che grazie a traduttori hanno permesso di ricostruire i termini usati dalle "sentinelle" per avvisare gli spacciatori dell'arrivo dei carabinieri definiti "blu" se in divisa e "nudi" se in borghese. A detta degli inquirenti i senegalesi gestivano l'85% dello spaccio del centro storico e di Sampierdarena e avevano soppiantato da anni i pusher magrebini ed italiani. Buona parte degli arrestati aveva fatto carriera ed erano diventati fornitori che rivedevano la droga ai "cavalli" dello spaccio al minuto. L'operazione della compagnia Centro è stata illustrata oggi dal procuratore di Genova Francesco Cozzi; il sostituto Emilio Gatti (appena nominato procuratore aggiunto di Torino) e il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Sciuto.