
Allo stesso tempo, però, Gozzi dà un giudizio positivo sull'interlocutore: "Credo che ci sarà una lunga negoziazione e alla fine l'Ilva potrà riprendere la sua strada nelle mani del più importante imprenditore della siderurgia mondiale, capace di garantire all'Ilva investimenti e management". Gozzi resta dunque "relativamente ottimista" nonostante l'incontro annullato la scorsa settimana dopo l'annuncio degli esuberi, la protesta sindacale e l'intervento del ministro Calenda.
Per quanto riguarda Genova, lo stabilimento di Cornigliano, il presidente di Federacciai non entra nel merito dell'accordo di programma firmato nel 2005 che a fronte della chiusura degli impianti a caldo prevedeva la garanzia dei salari e l'occupazione di tutti i dipendenti, rivendicato dai sindacati. "E' un accordo di 15 anni fa, è cambiato il mondo, sono successe tante cose. Credo che il tema sia il piano industriale, con gli investimenti e l'occupazione" riprende.
"In ogni caso - aggiunge - sono convinto che nel dispositivo di Mittal Genova abbia una grande importanza, perché mentre in un piano di Ilva "stand alone" gli stabilimenti di Cornigliano e Novi possono essere alimentati solo da Taranto, con un dispositivo allargato agli altri impianti di Arcelor Mittal, possono essere alimentati anche da Marsiglia-Fos, ed è un elemento di forza". Si inizia a parlare anche di un "piano B", se il confronto con Am InvestCo non andasse in porto. "Non ne so niente. Oggi il tema credo sia quello della trattativa fra Arcelor Mittal e il sindacato" conclude Gozzi.
Nel frattempo il ministro dello sviluppo economico Calenda ha risposto durante il question time della Camera: "Il governo vuole fare quello che ha fatto, mantenere il negoziato con la cordata che investe 4 miliardi in Ilva, ma continuare a richiamarla al rispetto dei propri obblighi, tenere il filo negoziale ma non tutti i costi. Vi esorto a non trascinare una vicenda così delicata e che coinvolge tanti lavoratori in un preludio di campagna elettorale che non giova a nessuno". Il dialogo è stato particolarmente movimentato tra il ministro e Stefano Fassina.
"Le parole di Gozzi sono parole intelligenti di chi conosce l'industria e in particolare la siderurgia, Genova e i suoi metalmeccanici". Lo ha detto il segretario generale della Fiom Bruno Manganaro commentando le parole del presidente di Federacciai Antonio Gozzi sulla necessità di un dialogo Mittal-sindacato su Ilva.
"Siamo pronti a un confronto pubblico con lui, le parole che ha detto anche giorni fa sono vere - ha detto Manganaro -: questa non è una semplice vendita ma una ristrutturazione e rischia di essere sbagliata dal punto di vista industriale e dolorosa per i lavoratori. Sbagliata - ha sottolineato il segretario della Fiom - perché si ridimensiona la siderurgia italiana oltre ogni ragionevole idea e dolorosa per i lavoratori". Lodando gli "atteggiamenti positivi" di Gozzi, Manganaro ha scherzato dicendo: "gli daremo la tessera della Fiom". Intanto da Roma arrivano rumors che parlano anche di un possibile rinvio della pratica Ilva al prossimo Governo.
IL COMMENTO
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