Niente caos e disagi limitati, almeno per ora. È l'effetto, un po' paradossale, dell'altissima percentuale di adesione allo sciopero della logistica che sta paralizzando porti e piattaforme in tutta Italia. A Genova sono ben 14 i presidi, il principale al varco di Ponte Etiopia in Lungomare Canepa con circa 100 persone che si danno i turni, ma ben pochi sono stati i tir arrivati per tentare di scaricare le merci.
Così non c'è stato il temuto 'effetto accumulo' che avrebbe potuto mandare la città in tilt. Di fatto è impossibile accedere alle banchine proprio grazie ai 'picchetti' che lavoratori e sindacalisti - Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti - hanno organizzato per tutte le 48 ore della protesta, dal 30 al 31 ottobre fino alla mezzanotte.
Nel savonese, invece, ci sono stati disagi alla viabilità, con l'Aurelia semiparalizzata dal blocco dei camion all'ingresso del porto: in mattinata si sono create lunghe code in entrambe le direzioni a causa dei tir incolonnati. Posti di blocco anche nell'area portuale di Porto Vado e nella zona del retro porto di Quiliano.
Al centro della mobilitazione il rinnovo del contratto, scaduto da 22 mesi. Il tavolo delle trattative si è rotto quando le 27 associazioni datoriali hanno avanzato proposte definite 'irricevibili' dai sindacati. "Vogliono decurtare ulteriormente salari già bassi - dicono i camionisti riuniti in presidio - noi finora abbiamo sacrificato anche la vita privata per questo lavoro. Lo sciopero è l'unico modo per farci sentire".
Sono 700mila i lavoratori coinvolti a livello nazionale, 10mila dei quali a Genova, tra spedizionieri, autisti, driver, lavoratori diretti e dell'indotto. La protesta potrebbe ricominciare ai primi di novembre, se non arriverà la convocazione del tavolo chiesta dai sindacati.
Gli effetti si faranno sentire probabilmente sugli scaffali di negozi e supermercati. Le ultime consegne sono state fatte in fretta e furia domenica mattina, per evitare il più possibile di congestionare i magazzini. Ma dopo il 31 ottobre, ultimo giorno di sciopero, ci sarà il ponte di Ognissanti e quindi il weekend. Revocato invece il fermo disposto dalle associazioni datoriali per il 2 e 3 novembre che avrebbe peggiorato ancora la situazione.
Scenario pressoché identico alla Spezia. Un centinaio di operatori del settore sono presenti in 10 presidi tra i quali i varchi del porto e sulla Potremolese. I varchi di ingresso del porto spezzino sono praticamente deserti. Qualche rallentamento e blocco invece nella zona del retroporto di Santo Stefano Magra.
cronaca
Sciopero della logistica, varchi bloccati: il traffico regge, ma si teme per le scorte
Adesione al top, protesta per il rinnovo del contratto
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