cronaca

'Macchia nera': coinvolti dipendenti pubblici e imprenditori
1 minuto e 11 secondi di lettura
Guasti alle fognature, perdite d'acqua, piccoli interventi di manutenzione nei locali dell'Università di Genova. Peccato che di vero non ci fosse nulla: a inventarsi tutto sarebbero stati due dipendenti dell'ateneo per far eseguire lavori ai loro amici imprenditori e spartirsi gli incassi così ottenuti. Nei guai cinque persone finite agli arresti domiciliari tra pubblici ufficiali e imprenditori.

È il risultato di un'inchiesta della Procura di Genova sfociata nelle ordinanze di misure cautelari emesse dal Tribunale ed esseguite dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione denominata 'Macchia nera'I reati ipotizzati vanno dalla truffa aggravata alla corruzione passando per la turbativa d'asta e il falso in atto pubblico.

A scoprire il meccanismo è stata la stessa Università
dopo verifiche interne e denunce. I due dipendenti pubblici coinvolti sono il capo del settore interventi ordinari opere edili e un impiegato dell'area conservazione edilizia. Come prima cosa venivano prodotti documenti falsi: in questo modo la coppia riusciva a raggirare gli uffici amministrativi per far assegnare i lavori fantasma. Poi le ditte fornivano preventivi al ribasso, concordati coi funzionari, in modo da assicurarsi l'appalto. Infine l'Università pagava lavori mai avvenuti, e una parte dei soldi finiva nelle mani dei dipendenti corrotti

Sono tuttora in corso perquisizioni, accertamenti e sequestri anche negli uffici dell'Università di Genova che, come precisano le stesse Fiamme Gialle, "ha fornito un fattivo contributo" alle indagini.