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Tecnologia, porti, infrastrutture, turismo: idee per la Genova futura
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Da Roberto Cingolani spaventato dal ricorso al Tar che rischia di rallentare i lavori agli Erzelli ad un vulcanico Aldo Spinelli che alza la voce per rimarcare le lunghe attese per le infrastrutture al servizio del porto. Agli Stati Generali dell'Economia organizzati dal Comune di Genova non sono mancati i momenti di critica e passione.

Si è discusso di High tech, di portualità, di logistica, turismo e cultura. Il sindaco Bucci ha provocatoriamente ribaltato la (sua) teoria del sobborgo, immaginando questa volta Milano sobborgo industriale di Genova. Si è discusso del ruolo dell'Università, di quello del commercio, di quello dei teatri.

Hanno preso la parola i principali attori istituzionali della città, i noti imprenditori, ma anche alcune volti nuovi provenienti da fuori città, come Gianluca Petrera del fondo internazionale Reuben Brothers che ha messo gli occhi su Genova. Poi i progetti: da quelli già avviati, raccontanti e che finalmente sono più o meno vicino al traguardo (dal terzo valico in giù) ad altre idee più a lungo termine come quella del bruco-navetta da realizzare per oltre 30km in sotterranea per collegare il porto alla pianura padana, lanciato dalla famiglia Musso del gruppo Grendi.

Il sindaco e l'assessore Vinacci, deus ex machina degli stati generali, hanno rimarcato che dalla discussione di oggi si parte per tramutare le parole in realtà, per passare da sogni e progetti a fatti concreti. Il nemico da sconfiggere è la burocrazia. Per questo - ha ricordato lo stesso Vinacci - in giunta ci sono più manager che politici. Sono abituati ad affrontare questo nemico e individuare il problema per superarlo. La vera sfida - come testimoniato anche dalle parole di Cingolani e Spinelli - è proprio questa.

GLI INTERVENTI INTRODUTTIVI

Il Sindaco di Genova Marco Bucci: "E' una giornata importante, una giornata in cui tutti i genovesi contribuiscono a disegnare la città del futuro. Nei prossimi giorni proporremo il piano strategico e andremo a definire un piano programmatico. Dopo un po' di mesi faremo un check per controllare i passi avanti fatti e nel caso fare le dovute modifiche. Turismo, porto e logistica, cultura e infrastrutture, sono queste i temi principali che dobbiamo affrontare. Dobbiamo lavorare per rinforzare queste strutture per il bene e lo sviluppo della città e dei genovesi".

L'Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco: "Questo è un momento bello e importante che incentiva un'aria di partecipazione e voglia di sviluppo. Un patto che deve essere di intelligenza e responsabilità per cittadini e istituzioni. Ci sono dei valori etici che vanno rispettati, questo è un grande elemento fondamentale per raggiungere gli obiettivi. La cultura nel senso più completo è una priorità fondamentale che una società deve avere e rimanda alla formazione della persona nelle sue virtù civiche. Una società perfetta tale da annullare lo stato sociale non esiste. Non è possibile pensare ad una civiltà che non tuteli il lavoro e l'economia dei suoi cittadini. Gli Stati Generali esprimono la consapevolezza e la volontà di voler affrontare l'argomento del lavoro". 

Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Genova: "L'obiettivo è invertire il trend seguito negli ultimi anni dal processo demografico. Le grandi imprese possono portare i loro quartieri generali, il loro capitale umano. Genova può diventare la capitale dell'industria 4.0. L'idea potrebbe essere quella di strutturare un indicatore di performance che valuti secondo diversi parametri la crescita, lo sviluppo e le performance di sviluppo economico della città. Questa giornata è l'occasione per dare voce e idee per il futuro della città".

Paolo Comanducci, Rettore dell'Università di Genova: "La città se cresce fa crescere la sua Università e se cresce l'Università cresce la città. Vogliamo lavorare insieme e creare prospettive concrete di sviluppo. Se l'economia cresce si rafforza la speranza, la fiducia: è una spirale. Quella di Genova negli ultimi anni è stata una spirale inversa. Bisogna agire su due elementi: mentalità - serve più coraggio - ma dall'altro bisogna fare azioni concrete. E in questo il ruolo dell'Università è fondamentale, ma è centrale che ci sia uno scambio continuo e proficuo tra città e Università: lavoriamo sul centro storico, sui trasporti, serve un interscambio con l'industria".

Paolo Emilio Signorini, Presidente dell'Autorità di Sistema portuale del mar Ligure Occidentale: "Il Porto è un elemento centrale dello sviluppo della città. Il Waterfront di levante di Renzo Piano, Ente bacini, il bacino di Sampierdarena, ma anche il terminal Bettolo, A ponente abbiamo l'assegnazione delle aree per Cornigliano. Zone fondamentali dal punto di vista della logistica. Sono il fulcro del nostro porto. Abbiamo tanti progetti in corso. Penso che far arrivare un armatore del calibro di Aponte a Genova è fondamentale perche è in grado di far attirare grandi investimenti in città. E' un elemento strategico per la crescita di Genova. Io sono molto ottimista su Genova. Ho segnali continui di attenzione a livello mondiale su questa città. Grazie alle eccellenze liguri, grazie alle congiunture economiche si può fare di Genova davvero una grande città".

Paolo Odone, Presidente della Camera di Commercio di Genova: "Turismo, economia, tecnologia, porto, infrastrutture: sono tutti elementi centrali per Genova. La diga foranea ci darà più spazio per fare diventare Genova un terminale ancor più importante di quello che già è. L'economia va avanti a una velocità stratosferica. Gli Stati Generali sono un colpo di sveglia per tutto quello che ci circonda. E' un'iniziativa fondamentale per lo sviluppo futuro della nostra città. Appartamenti vuoti, questo è un problema che va affrontato e risolto, bisogna ripopolare la città".

Edoardo Rixi, Assessore regionale dello Sviluppo Economico: "Il confronto e il dialogo sono importantissimi per indirizzare lo sviluppo della città. Avere una visione e avere una ampia condivisione dei piani: questo deve essere il nostro obiettivo. Creare infrastrutture, creare collegamenti con le altre regioni è centrale. Noi possiamo diventare uno snodo fondamentale. Per noi è fondamentale farci trovare pronti, essere preparati e cercare di predisporre tutte quelle opere collaterali rispetto alle grandi opere in atto, penso al Terzo Valico. Dobbiamo guadagnare tempo, dobbiamo essere capaci di attirare lavoro e crearlo. Genova deve diventare uno snodo fondamentale dell'economia del nostro paese. oggi ci sono due grandi novità che tengono aperto il dibattito: uno è la centralità della nostra rete logistica dei porti; il secondo è la forza dell'innovazione tecnologica presente nella nostra regione. Noi come Regione dobbiamo dare certezza agli operatori del territorio, ma per farlo bisogna fare sistema. I nostri problemi li risolviamo tra noi, ma quando si va a Roma o a Bruxelles si fa sistema e lo si fa per il bene delle nostre città, della nostra regione".

Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria: "E' davvero una giornata importante. Popper diceva 'il futuro è aperto' , il futuro dipende da noi, da quello che noi faremo, oggi, domani e dopodomani. Speranza, aspettative e timori, ecco credo che troppo spesso i timori abbiano paralizzato questa città. L'atteggiamento va cambiato. E posso dire che qualcosa sta cambiando, i segnali ci sono. Il mondo sta cambiando e questo dipende da tante cose. Il Terzo Valico sembrava 'Aspettando Godot': siamo andati a vedere tutto, ci sono, le opere sono in corso davvero, le abbiamo viste. Si muove l'aeroporto, si muove la Gronda, c'è una città viva. Ma non solo, ci sono tante cose che stanno accadendo, penso alla scuola politecnica agli Erzelli. I traffici nel porto di Genova continuano a crescere, il turismo cresce, abbiamo fatto un patto per favorire e riqualificare l'offerta dei lavoratori del settore. Da come voi e noi interpretiamo la realtà che si muove, dalle nostre aspettative, da come pensiamo che tutto ciò possa incidere sulle nostre attività, da tutto questo dipende il successo della nostra regione, non è una singola opera ma il complesso. Siamo qui proprio per questo, siamo qui per decidere il nostro futuro. Dobbiamo cogliere questa opportunità, un' opportunità che non c'è stata in passato e non ci sarà in futuro. Vogliamo ripopolare la nostra regione. Stiamo studiando un piano che aiuti ad abbattere le tasse per i più giovani, vogliamo attirare sviluppo".

Giancarlo Vinacci, Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova: "Il calo demografico c'è stato ed è un dato importante per Genova, sono numeri negativi che ci condizionano. Un dato è ben esemplicativo: Il tasso di ricambio lavorativo è di 161, quando a livello nazionale è di 120. Questo vuol dire che per 100 giovani che si affacciano al mondo del lavoro ci sono 161 anziani che vanno in pensione. Ma c'è un altro aspetto su cui dobbiamo lavorare. C'è una grande popolazione di genovesi che vuole tornare a casa. Noi vogliamo aiuatrli a fare ciò. Come Comune dobbiamo concentrarci su questo e dobbiamo puntare ad attirare investimenti e lavoro".


TAVOLA ROTONDA: L’INDUSTRIA AD ALTA TECNOLOGIA

"A Erzelli mille posti di lavoro con Iit" - "Genova è una bella addormentata nel bosco, per anni si è sottovalutata - dice in apertura Luigi Predeval, ad di Ght -. La città ha capito la sfida dell'alta tecnologia nel 2000, quando a Milano l'area Expo era ancora una raffineria inquinata". Sul nuovo parco degli Erzelli: "A ingegneria aumenteranno studenti, docenti e consulenze con aziende esterne. L'ospedale privato convenzionato non costerà di più ai pazienti. L'obiettivo è dirottare su Genova un gran numero di fondi diretti a Milano per l'Iit, che è nato qua. L'Iit potrà dare lavoro a circa mille persone".

"Energia: il modello è la California" - "Oggi ci servono competenze più trasversali. La capacità di elaborare big data consente il controllo predittivo degli impianti, che ha preso il posto della manutenzione programmata - ha spiegato Riccardo Garrone, presidente del gruppo Erg, che ha attuato la conversione dal petrolio alle energie rinnovabili, citando l'esempio della California: "Se loro hanno compiuto questo passaggio, credo che possa farlo anche questa città". 

"A Genova nuove colonnine elettriche e mini auto in centro storico" - Il modello californiano viene ripreso anche da Sonia Sandei, responsabile business di Enel Green Power, riguardo al tema della mobilità elettrica: "Il parco circolante di auto elettriche attualmente è molto ridotto, parliamo di 10mila auto elettriche. Abbiamo previsto 7 milioni da investire in Italia". A Genova "ci sono 17 colonnine di ricarica elettrica. Da genovese mi piacerebbe che fossimo una città pilota. Possiamo pensare a servizi smart per i cittadini, ma anche per i turisti. Abbiamo individuato alcuni mega-trend: la sharing economy, la circular economy e la smart logistic city, cioè la possibilità di avere mini veicoli elettrici nei centri storici. C'è una congiuntura astrale favorevole perché il sindaco Bucci ha lanciato il piano della mobilità sostenibile, lo stiamo seguendo con una commissione ad hoc". 

Iit, Cingolani: "Nel 2019 pronti su tre fronti, ma siamo già in ritardo su Erzelli" - Il direttore dell'Iit Cingolani ha spiegato i prossimi passi in città: "La speranza è consegnare nel 2019 l'Iit al completo: il centro di Morego, il polo di Erzelli con l'incubatore e il terzo laboratorio sulla robotica a San Quirico". Stiamo lanciando la nostra 18esima company sulla retina artificiale. "Con la Regione stiamo elaborando un grande programma in cui si co-disegnano tecnologie che vanno in clinica, tutte cresciute nei nostri laboratori. Potremmo diventare un modello assolutamente unico, tecnologia in clinica prima che in ospedale, è una rivoluzione". Cingolani ha poi lamentato che il progetto Erzelli marcia già in ritardo: "Oggi sarebbero dovuti iniziare i lavori. Invece è arrivato il ricorso della seconda ditta, siamo in attesa della convocazione del Tar. Speravo a metà 2018 di mettere i primi 200 lavoratori a Erzelli e completare il centro a fine anni. Da oggi siamo in ritardo, tenete conto che questo è il problema. Abbiamo fatto un bel disegno ma questa è la situazione". 

Università: ricerca sulle navi e big data, i progetti futuri -
"Stiamo lavorando per avere a Genova un tunnel di gravitazione per studiare le eliche delle navi. Stiamo programmando un lavoro importante sui big data della sanità ligure - ha spiegato il rettore dell'Università di Genova, Paolo Comanducci -. Siamo un ateneo generalista, non scordiamoci la ricerca di base. Senza quella non ci sarà trasferimento tecnologico". 

Ilva, Ghini (Uil): "Le istituzioni genovesi chiedano a Mittal di portare qui il centro di ricerca" - Si parla anche di Ilva con Mario Ghini, segretario generale di Uil Liguria: "Perché Taranto è stata scelta da Mittal per il centro di ricerca sulle nuove tecnologie? Non ho sentito alcuna istituzione chiedere che venga portato qua. Dobbiamo creare le condizioni per poter ripartire anche dalle piccole cose". Continua Ghini: "Bisogna creare le condizioni perché gli Erzelli siano un campus universitario vero, ad esempio l'aeroporto deve essere collegato alla città. Se non creiamo occupazione gli abitanti di Genova non crescono. La popolazione è diminuita solo perché sono andati a cercare lavoro da un'altra parte. L'Università può anche dare vita a un politecnico. Il giovane deve essere attratto da tempi di collocazione sul lavoro più brevi rispetto ad altre città, cioè quanto ci mette a occuparsi. 

La centrale elettrica più grande del mondo? È nata a Genova - "Di circa 700 fornitori che abbiamo un centinaio sono liguri, 83 genovesi. Arriviamo a triplicare la nostra forza lavoro in funzione dei progetti che portiamo avanti" spiega Danilo Moresco, Responsabile Power Generation & Water Southern Europe di Abb. La centrale più grande del mondo "è stata progettata a Genova - prosegue - ed è in costruzione in Africa. Sarà in grado di servire 5 milioni di persone". L'headquarter di Abb ha installato a Genova il centro di controllo remoto che consente già di monitorare impianti termici e rinnovabili: "È anche un modo per allontanarci da situazioni critiche e Paesi pericolosi", commenta Moresco. Anche il Mose di Venezia sarà gestito da Abb a Genova.


TAVOLA ROTONDA - IL PORTO E LA LOGISTICA

"Oggi il porto produce meno lavoro diretto ma più indotto logistico" - Il direttore di Celi Enrico Musso affronta il discorso legato al porto e alla logistica: "Noi oggi abbiamo molti più traffici del passato. La nave di oggi è 5 volte quella che veniva fabbricata anni fa. In questo nuovo scenario contano i porti maggiormente capaci. il porto genera meno lavoro diretto di quello del passato, ma resta tutto l'indotto della logistica conseguente, che però non è necessariamente vincolata al nodo portuale, ma segue logiche più ampie. Bisogna essere bravi a far diventare Genova la capitale italiana del settore".

"Fare alleanze per crescere e ampliare le competenze" - Stefano Messina, presidente del Gruppo Messina indica la strada da seguire per far crescre Genova e il suo porto: "C'è un fattore macroeconomico di settore riportato da tutti gli studi: il traffico marittimo cresce, cambiano le dimensioni delle navi e cambia il tipo di merce trasportata. A Genova è fondamentale il progetto diga, ma ci sono alcuni interventi che si possono realizzare già nel breve-medio periodo, come nel bacino di Sampierdarena e una volta presente il terzo Valico sarà possibile affrontare il nodo traffico della città. Oggi 88% trasporto mondiale è controllato dai primi 5 operatori del mondo. Quindi si presentano tre scenari per un imprenditore del settore: 1) restare come si è, 2) cedere le proprie aziende, 3) fare allenaze per rafforzare le competenze e le conoscenze della propria azienda".

"Carta dei servizi e smart port, per essere più attrattivi" - Sono queste le proposte di Alessandro Pitto, presidente di Spediporto: "Molto si può fare sul lato delle infrastrutture per rendere Genova più attrattiva. Una prima iniziativa che proponiamo è una carta dei servizi portuale, una caerta che prevede procedure, tempi e costi stabiliti. in modo da garantire trasparenza e incremento efficenza attività portuali. sarebbe anche un grande strumento di comunicazione verso i nostri interlocutori esteri. La seconda proposta riguarda lo 'smart port', un progetto che si potrebbe realizzare nel dar vita a un incubatore per start up legate allle attività portuale e logistica".

"Dobbiamo abbattere l'immobilismo genovese"
- E' Alberto Amico, presidente Amico e C a spiegare da dove ripartire per creare sviluppo nello scalo portuale del capoluogo: "A Genova si è formata una specializzazione per quanto riguarda il settore della nautica professionale, grazie alla leadership Italiana nel mondo dei super e mega Yacht anche a livello mondiale. Tutti abbiamo capito che per vincere sul mercato internazionale bisogna essere uniti. Servono infrastrutture e aziende leader ma anche unione di intenti. I servizi a queste grandi imbarcazioni nell'arco dell'anno impegnano molte aziende e realtà, un'occupazione di circa 700 addetti diretti e un interessantissimo indotto. Grazie alle attività di servizio, ai marina e ai cantieri abbiamo ogni anno circa 1200 persone (gli equipaggi) che vivono a Genova 8 mesi all'anno e spendono in media 50euro al giorno. Da soli spendono 11 milioni di euro. La cosa interessante è che questi numeri si possono raddoppiare già a partire dal gennaio 2018. C'è però da lottare contro l'immobilismo genovese".


"A Genova serve maggiore ambizione" - Così Carla Demaria, presidente Ucina Confindustria Genova: "Sì, in passato c'è stato davvero il rischio di perdere il Salone Nautico a Genova, ma l'impegno di tutti ha permesso di salvarlo. Le classifiche vedono Genova in una posizione bassa in riferimento alla qualità di vita, questo non è accettabile. Genova deve avere un'ambizione maggiore. Il Salone è l'unico grande evento riconosciuto a livello internazionale. L'amministrazione di oggi può avere una grande ambizione. Ucina è vista da tutti come organizzatore del Salone, questo è un errore, è molto di più. C'è un concetto di nautica in questa città che è molto ampio e bisogna valorizzarlo".

"Un sistema automatico per il trasporto merci direttamente nella Pianura Padana" - Questa l'idea di Antonio Musso, gruppo Grendi: "La rivoluzione portate dalle nuove navi riguarda non solo le infrastrutture portuali ma anche gli spazi in terra e la richiesta di maggiore capacità di afflusso e deflusso delle merci. A Genova per struttura oreografica del territorio non possiamo puntare sul secondo e terzo fattore. Dobbiamo invece cercare di sfruttare i fondali. Altre realtà sono invece penalizzate sotto questo aspetto mentre Genova è premiata. Per gli spazi a terra invece si possono usare quelli della pianura padana. Questo si può fare attraverso un sistema tecnologico che abbiamo studiato. E' un sistema automatico. Questo pemetterebbe di spostare il flusso di merci e di eliminare il cono di bottiglia che si forma all'ingresso in città".

"Col porto si possono creare 50 mila posti di lavoro in più"- E' Aldo Spinelli, presidente Gruppo Spinelli a entrare in modo deciso sulle opportinità offerte dal porto: "Noi come porto di Genova generiamo 5-6 miliardi all'anno, a Genova di questi ne devono restare almeno il 30%. Il porto può creare altri 50 mila posti di lavoro rispetto agli attuali. La diga foranea e il raddoppio del binario sono fondamentali in questo senso. Noi tutti dobbiamo lavorare per arrivare a questo. Il governo della città deve farsi valere a livello nazionale. Io faccio una proposta vera: le istituzioni una volta alla settimana devono ascoltare i progetti e i piani degli imprenditori. Non è possibile aspettare 5-10 anni per avere un parere per un lavoro che un imprenditore decide di autofinanzirsi. Qusto non è più possibile. La burocrazia uccide. Perche a Genova sono sparite le aziende?, perchè ogni 100 euro che diamo a un nostro dipendente ci costa 260 euro allo Stato. Noi siamo disponibili ad assumere tutti i dipendenti della Pietro Chiesa " ha poi aggiunto Spinelli. "Quando abbiamo venduto la collina di Erzelli, Comune ,Regione e Provincia ci avevano promesso spazi alternativi per 100 mila metri quadri dove mettere i container vuoti, ma ce ne hanno dati soltanto 57 mila - spiega ancora Spinelli -. Adesso aspettiamo da Autorità portuale, Comune e Regione gli altri 57 mila. Nel progetto non solo paghiamo noi le opere ma regaliamo a Cornigliano un parco giochi per i bambini che hanno sofferto per le produzioni dell'Ilva, con emissioni nocive per la salute. Dobbiamo recuperare dal contratto i 57 mila metri quadrati su Cornigliano che ci mancano. Il progetto? Lo stiamo preparando con il sindaco Marco Bucci". 

"Serve maggiore coinvolgimento delle associazioni di categorie" - Così Paola Noli, presidente territoriale Cna: "Tutto il settore necessità di infrastrutture, nei processi di programmazione e pianificazione Cna chiede di essere coinvolta. Noi vogliamo essere coinvolti dalle istituzioni ma anche dalle altre associazioni che lavorano nel settore. Il raporto e il dialogo tra raltà così diverse lo si può fare solo passando per le associazioni di categoria. Un autoporto, noi chiediamo un autioporto vero dotato di servizi, di servizi alla persona, di supporto meccanico. Un autoporto di questo genere potrebbe avere importanti ricadute a livello occupazione. Il mio è un vero appello".

"Abbiamo necessità di spazi per i contenitori e l'area Ilva può essere una possibilità" - E' questa la richiesta di Alberto Banchero, presidente Assoagenti: "Logistica dei contenitori. Non ci sono spazi, questo è un grande problema. Un contenitore arriva e viene preso da un autotrasportatore e scaricato in un deposito un altro arriva e prende il container per caricarlo nelle navi. Noi abbiamo necessità di questi spazi, ce ne sono 9, ma ben 5 sono fuori dalle mure cittadine. E' importante avere un'area di 300 mila metri quadrati, penso che la zona dell'Ilva potrebbe essere un punto buono per recuperare alcuni di questi metri quadri. Cosa deve imparare a fare Genova? deve imparare a vendersi bene. E poi dico togliere il mugugno potrebbe essere un buon primo grande fattore per la città".

"La Zona franca non costerebbe nulla a genova e porterebbe benefici ampi" - E' Riccardo Braggio, presidente di Alce a rimarcare l'importanza di istituire anche a Genova la zona franza portuale: "La zona franca portuale è una zona delimitata dove le merci che arrivano sono considerate extraterritoriale. In Italia ci sono quattro grandi porti, l'unico che non è zona franca è Genova. E' un costo nullo per la città ma capace di creare un beneficio diffuso a tutta la città e attori del porto. 

"E' necessario che il sindaco sia nel comitato dell'Autorità portuale" -
E' questa la richiesta che arriva da Alberto Maresca, consigliere comunale con delega al waterfront: "Il porto non è l'industria della città ma è la città. L'idea di incubatore di start up è davvero molto interessante, si può lavorare in questa direzione. I comuni hanno il diritto di avere il proprio sindaco nell'Autorità di sistema. E poi sono d'accordo con Spinelli, non è possibile che il porto di Genova sia uno dei meno considerati negli investimenti. E' lo stato che deve usare Genova per collegarsi con l'europa e il mondo".



TAVOLA ROTONDA: LE INFRASTRUTTURE MATERIALI

"Nodo ferroviario pronto prima del Terzo Valico" - "Lo scopo del nodo ferroviario è quello di separare i flussi di traffico tra treni regionali metropolitani e lunga percorrenza/merci - ha ricordato Calogero Di Venuta, direttore Area Nord di Rfi -. Mi auguro che sull'intervento principale, che è il completamento dello scavo delle gallerie, si chiuda la fase negoziale entro fine anno per iniziare coi lavori nel primo trimestre 2018, mentre a inizio anno si inizierà col nuovo apparato su Brignole. La previsione è di poter attivare quadruplicamento e sestuplicamento entro il 2021, col nodo pronto ad accogliere il traffico proveniente dal Terzo Valico. 

Terzo Valico: "Stiamo recuperando i ritardi" - "Si sono creati ritardi per i motivi che tutti sappiamo, ma grazie alle maestranze di Cociv stiamo recuperando". Lo assicura il commissario del Terzo Valico, Marco Rettighieri. "Ci sarà una pendenza inferiore, con treni più lunghi, una velocizzazione della tratta - ha detto spiegando i benefici dell'opera - e finalmente non vedremo più cataste di container a Genova. Consentirà di recuperare i traffici persi negli ultimi anni a causa di vari problemi". Per quanto riguarda i finanziamenti, "il sesto lotto si avvia verso la conclusione", assicura Rettighieri, "rimangono gare che cercheremo di assegnare entro marzo, c'è un altro miliardo di lavori di assegnare. Entro fine anno saranno assegnate due gare. La colpa di qualcuno non può ricadere su tutti". 

Genova-Milano più veloce già dall'anno prossimo
- "L'attuazione della velocizzazione della linea Genova-Milano è prevista tra il 2020 e il 2021, ma dal prossimo anno potrebbero esserci alcune novità che consentiranno di ridurre i tempi di percorrenza", ha annunciato Calogero Di Venuta di Rfi. Si tratterà soprattutto di interventi tecnologici sul controllo del traffico dei treni.

Gronda, la roadmap dei lavori: 400 milioni all'anno - Lavori per 3,3 miliardi divisi in dieci lotti e 53 chilometri di gallerie. Sono i numeri della Gronda forniti da Alberto Selleri di Autostrade per l'Italia. Si inizierà con le opere a mare. "Il lotto propedeutico, che vale circa 500 milioni, sarà realizzato con l'azienda interna - spiega Selleri - per tutti gli altri verranno fatte le gare a partire dall'anno prossimo. Abbiamo dieci anni di concessione, sembrano tanti, ma abbiamo 400 milioni di lavori da produrre all'anno. Il ministero ha chiesto di accelerare l'apertura del tratto Genova Est-Genova Ovest, stiamo facendo uno studio per anticiparlo". 

Trasporto pubblico "per scoraggiare l'uso dell'auto": modello 17 - "Dobbiamo studiare un sistema per scoraggiare l'uso dell'auto. Il modello è quello della linea 17", ha spiegato Marco Beltrami, amministratore unico di Amt. Ma anche la tecnologia è importante: "Dobbiamo avere reti integrate di comunicazioni, ad esempio tra la nostra centrale operativa, quella dei vigili e delle autostrade". La metropolitana? "Dovremmo portarla a San Martino. Per ora mi accontenterei delle corsie protette per aumentare la velocità commerciale". "Sui collegamenti interni mi sto giocando la faccia - dice il vicesindaco e assessore alla mobilità, Stefano Balleari - Speriamo che non ci siano ritardi, abbiamo già perso molto tempo. Il 2021 e il 2022 sono domani". 

I costruttori: "Rigenerazione urbana? Le norme sono inadeguate" - "Abbiamo bisogno di qualche abbattimento simbolico, parlo ad esempio della demolizione dell'ex Nira. Abbiamo un patrimonio di costruito energivoro ma anche vetusto: c'è bisogno di un dialogo maggiore con l'amministrazione, finora ci siamo scontrati con una pianificazione che nasceva vecchia. Dobbiamo capire se parlare di destinazioni d'uso è compatibile con politiche di rigenerazione urbana. Tutti siamo d'accordo a non costruire più su terreno nuovo, ma la normativa è fatta per una città in espansione", ha spiegato Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova.

Il colosso londinese che vuole investire su Genova - Agli Stati Generali è presente anche il fondo di investimento londinese Reuben Brothers, un colosso con interessi in porti, aeroporti e catene alberghiere. "La Liguria e Genova hanno molto impressionato la famiglia Reuben - ha spiegato il direttore italiano Gianluca Petrera - perché ci hanno dimostrato un dinamismo che ci permette di puntare sullo sviluppo del territorio e delle infrastrutture". Il gruppo ha annunciato di aver già fatto "piccoli investimenti" in Genova anche se "di solito ne facciamo dai 200 milioni in su, ma con la Liguria siamo andati anche un po' sotto". "È un territorio che, se connesso all'Europa in maniera adeguato, può soltanto crescere. Ma per poter fare questo ci deve essere un territorio che accoglie gli ospiti, non una cattedrale nel deserto. Se l'investitore è percepito come uno che impoverisce il territorio per noi non c'è alcuna possibilità. Il nostro interesse non è contrastante col territorio, ma è allineato. Se il territorio cresce, il nostro investimento aumenta". 

TAVOLA ROTONDA: COMMERCIO, TURISMO, CULTURA

"Il vento che sta soffiando è un vento di novità, bisogna trovare la rotta giusta" - Così Alessandro Cavo, vice presidente vicario Ascom Confcommercio Genova: "Il turismo pur essendo in aumento è pur sempre un dato che riguarda solo alcune parti della città. Spesso i visitatori arrivano nel centro storico e vedono un'area degradata. Questo è darsi la zappa sui piedi. Mi rendo conto che i problemi dei residenti, sono gli stessi di tutte le categorie, degli imprenditori, dei piccoli commercianti. Il vento che sta soffiando oggi è di novità, ora è assolutamente necessario trovare una rotta unitaria".

"Serve un turismo spalmato in tutta la città" - E' questa la necessità che arriva da Massimiliano Spigno, presidente Confesercenti. "Il turismo che purtroppo ora è sparso in una sola parte della città va spalmato in tutta Genova - precisa Spigno -. Bisogna creare progetti che permettano alla città di vivere il turismo nel modo più completo. Se serve copiamo da altre realtà che hanno fatto del turismo il loro punto cardine. Si potrebbe migliorare i trasporti anche all'interno del porto, si può potenziare il turismo nella passeggiata di Nervi.

"Creare attrattive per trattenere il turista" - E'Beppe Costa, presidente di Costa Edutainment a sottolineare l'importanza di creare opportunità per il visitatore: "L'Acquario è stato un punto centrale per l'affermazione turistica di Genova, da qui tanti visitatori hanno scoperto la bellezza di Genova. Ho sempre creduto nell'importanza di fare rete, in modo da creare un sistema in cui il turista resti più di qualche ora a Genova. Vedo difficile invece allargare il turismo in tutta la città, anche altre importanti città non ci riescono. Importante in questo caso creare attrattive".

"Puntare sulla simbiosi cultura-tecnologia", è questa la proposta che arriva da Gianluigi Graniero, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane - Liguria: "Alla base del turismo deve esserci qualità, autenticità e un'esperienza che chi viene in città deve potersi portare via. L'obiettivo è comunque quello di alzare il qualità della vità. Servono servizi, attività e opportunità. Poi serve una gestione dei beni culturali della città. All'amministrazione chiediamo più attenzione alle proposte che arrivano dal privato in questo senso. La gestione di un bene culturale deve avvenire per forza in simbiosi con l'industria 4.0, e qui a Genova abbiamo delle eccellenze importanti".

"Rialzare le serrande per una città più sicura" - E' Antonio Mantero, presidente Gruppo SOGEGROSS a indicare la strada per il rilancio della sicurezza e del commercio in città. "La qualità della vita passa da una città più pulita e soprattutto più sicura. Un commercio diffuso è un modo per far sentire i residenti più tranquilli. Bisogna far rialzare le saracinesche chiuse. L'apertura di un centro commerciale come la Fiumara ha distrutto il commercio di Sampierdarena. Oggi mi sono emozionato nel vedere tante persone, tanti ruoli tutti assieme che provano a dare una sterzata a Genova. la sicurezza è un tema difficile e delicato. Ma dobbiamo lavorare per garantirla a commercianti e residenti.

"Tre idee per rilanciare il business e il turismo in città" - Walter Mariani, Federlaberghi, durante gli Stati Generali propone progetti concreti: "Da un lato c'è un aumento del turismo, dall'altro una riduzione del business. C'è però da capire quanto l'aumento dei turisti derivi dai problemi legati al terrorismo. Questa è un'occasione per far conoscere Genova, c'è tanto da vedere. Ma serve anche il business. Abbiamo proposto di portare le gare di videogioco che stanno rendendo moltissimo a livello economico a quelle città che organizzano tali eventi. Si parla di 200mila visitatori a cui aggiugere tutti i benefici degli sponsor. Oppure le gare di mountain bike in discesa, Genova ha grandi potenzialità, la città potrebbe essere unatappa mondiale. Un'altra idea potrebbe essere il Festival delle luci, tutte situazioni che possono offrire attrazione turistica. Noi come albergatori siamo pronti di offrire i servizi necessari a fare stare bene il turista".

"Genova è Costa e Costa è Genova" - Così Beniamino Maltese, Senior vice president e Cfo - Costa Crociere sul legame tra la città e la Compagnia: "Sul tema Genova posso dire che nel maggio prossimo festeggieremo i 70 anni di Costa Crociere e quindi dei 70 anni di Costa a Genova. Genova è Costa e Costa è Genova. La città sta iniziando d avere una vocazione del turismo, vuol dire mettere il turista al centro di tutto. Deve lasciare le sue aspettative superate, se riusciamo a fare ciò, saremo davvero una città turistica. La città è cresciuta molto ma bisogna continuare in questa direzione. Cosa possiamo fare? E' importantissima l'accessibilità. Spero di arrivare nel 2020 con delle date certe per la partenza delle opere, perche in quella data partono i progetti delle grandi aziende. E poi c'è il progetto del nuovo Waterfront, sono convinto sarà il catalizzatore di una vocazione turistica piena".

"Commercio e Turismo settori uniti. Lavorare sulla sicurezza" - Marco Granara, segretario generale Cisl Genova analizza la realtà della città negli ultimi anni: "Turismo e commercio sono settori connessi tra loro, ma sono anche molto diversi. Il commercio sta soffrendo, il caso Rinascente è solo l'ultimo. Spesso la crisi del commercio è passata nel silenzio, non sono stati casi eclatanti ma a soffrire sono state soprattutto le piccole realtà. Il turismo incvece è cresciuto, più di altre città italiane. Questo anche perchè la città è stata in grado di guardare e progettare bene, però è aumentata anche la precarietà del lavoro. Alla crescita nei numeri non è aumentata la sicurezza dei posti di lavoro. Bisogna lavorare su questo: Servono rapporti di lavoro più stabili e sicuri".

"Serve una programmazione congiunta delle proposte culturali della città" - E'Luca Sabatini, responsabile Comunicazione e Divulgazione - Università degli Studi di Genova a lanciare la proposta: "Noi vogliamo portare una serie di proposte e idee. Due direzioni per il turismo, come Università possiamo studiare il pubblico turistico sia nel caso della quantità che della qualità, la seconda direzione riguarda invece un problema: la scarsa capacità di fare network. A Genova ci sono tantissimi eventi ma spesso sono scollegati tra loro, manca una programmazione congiunta. Ecco bisogna lavorare su questo. Ci permetterebbe di sviluppare un miglior coordinamento. Potrebbe esserci un unico portale. Cosa manca a Genova? da una parte la coesione utile per trovare un'identità della città".

Paola Bordilli, assessore al Turismo e al Commercio del Comune di Genova: "Il turismo deve diversificarsi. Dove vive bene un cittadino anche il turista ha piacere di venire: se partiamo da questa logica si può costruire un serio progetto di vita oltre che di turismo. Il commercio invece in questi anni è stato trattato come serie B. C'è una cultura della qualità che è calata. Spero davvero che il 2018 sia un anno in cui Genova si possa riscoprire davvero città da crociera. Bisogna diversificarsi per attrarre tipi diversi di turisti. Dobbiamo lavorare su una città che offra sempre degli eventi e motivi di attrazzione. Una idea potrebbe essere una crociera legata al pesto"

Elisa Serafini, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Genova: "La cultura è la linfa che dà moto al turismo ma è anche il fulcro per attrarre nuovi cittadini: da qui parte il commercio e lo sviluppo della città. rendere gli spettacoli più interattivi, più attrattivi per i giovani. Bisogna rendere i processi più semplici riguardo alle politiche culturali. Noi stiamo lavorando a un sistema di governo nuovo per i teatri. Noi dobbiamo essere in grado di vendere la nostra cultura, ma bisogna rinnovarla. Nelle prossime settimane verrà alla liuce Investing Cultura un progetto che aiuta le imprese private che lavorano nella e con la cultura. Pubblico e Privato possono lavorare insieme e molto meglio.


LA CONCLUSIONE DEL SINDACO DI GENOVA MARCO BUCCI

"Venendo qui stamattina pensavo: cosa vogliamo veramente con questo evento? Visione, entusiasmo e idee concrete. Questi sono i tre elementi centrali secondo me. Bisogna fare in modo che tutti abbiano una visione, sapere in che direzione andare. Una visione del futuro, non dobbiamo essere guidati dalle onde ma siamo noi che dobbiamo cavalcare le onde. E poi serve entusiamo. Oggi tutti hanno mostrato grande entusiasmo nel partecipare agli Stati Generali, hanno mostrato la voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare per il futuro della città. E poi bisogna fare in modo che queste idee si concretizzino e diventino progetti. Abbiamo messo un seme ora bisogna lavorare. Chiudo con una conclusione, non saremo noi dell'amministrazione a fare grande Genova, quello lo possono fare solo i cittadini. Noi invece possiamo facilitare il percorso".