porti e logistica

'Gli imprenditori facciano squadra, il Comune deve rispondere velocemente'
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"Possiamo diventare la prima città del Mediterraneo, puntando su tre pilastri: il turismo, l'alta tecnologia e le attività portuali e logistiche". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, in occasione di un evento organizzato dall'International Propeller Club Port of Genoa. "Il mare per noi è una risorsa straordinaria, uno strumento di competitività che oggi però non stiamo sfruttando al massimo. Siamo lo sbocco naturale del Nord Italia, ma anche della Svizzera e della Germania meridionale, ma oggi movimentiamo solo il 35% del traffico generato da questa macro-regione". Secondo il sindaco ci sono "enormi margini di miglioramento. Potremo raddoppiare i traffici e attrarre in città almeno 100/150.000 persone, che è il nostro obbiettivo". Per farlo, Bucci è convinto sia necessario intervenire sulle infrastrutture a mare (la nuova diga, i bacini di carenaggio, banchine più efficienti), su quelle a terra (terzo valico, collegamenti ferroviari, treni da 750 metri) e sulle infrastrutture digitali, "ma serve anche un cambio di mentalità di tutta la classe dirigente locale: gli imprenditori che devono fare squadra e l'amministrazione che deve sapere rispondere in modo molto più rapido ed efficiente alle necessità degli operatori privati". Per il primo cittadino, infatti, "perdere tempo vuol dire perdere traffici". Bucci ha poi parlato anche del settore della nautica, "su cui fino ad oggi si è investito troppo poco. Nel Mediterraneo passano il 75% di tutti gli yacht oltre i 20 metri presenti nel mondo, e molti stazionano qua anche d'inverno. Genova deve proporsi come polo di servizi per questo comparto, che può portare un grande valore aggiunto al territorio. Questo è l'obbiettivo che vogliamo perseguire con il progetto della Nuova Darsena di Renzo Piano".

 
"Noi vorremmo i porti Spa, come avviene in molte altre parti del mondo, e non un ente dipendente da Roma, con tutte le problematiche burocratiche che ne conseguono. Ma non ce lo fanno fare". Lo afferma il sindaco di Genova Marco Bucci, in occasione di un evento organizzato dall'International Propeller Club Port of Genoa, in tema di governance portuale. La sua posizione è allineata a quella del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini, che hanno più volte manifestato il loro pensiero a riguardo.




"Ci vorrebbe una Spa pubblica i cui azionisti potrebbero essere il Comune di Genova, la Regione Liuria e anche Regione Piemonte e Regione Lombardia. Con un Cda che deve rendere conto dei risultati raggiunti, e che se non centra gli obbiettivi si dimette, come avviene nelle società private". Un assetto ben diverso da quello attualmente in vigore, disegnato dalla riforma del sistema portuale firmata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio: "Io e Signorini - ha assicurato il sindaco - andiamo molto d'accordo, ma pensate se invece ci mettessimo a litigare. Non ci sarebbe nessuna autorità in grado di dirimere le controversie: potremmo farci la guerra in eterno bloccando il porto". Scenario ovviamente solo ipotetico, poiché Bucci assicura di stare lavorando in stretta collaborazione con l'Autorità di Sistema Portuale per "creare una maggiore sintonia tra il Piano Regolatore Portuale e il Piano Regolatore della città. Ci sono aree che sostanzialmente attengono a entrambi gli ambiti, come l'Hennebique o il waterfront di levante". Infine il primo cittadino ha anche dichiarato di ritenere "un dovere delle amministrazioni locali chiedere che una parte del gettito fiscale prodotto dal porto resti sul territorio. A Trieste, che è parte di una regione a statuto speciale, questo già succede: noi come possiamo competere se non abbiamo le stesse regole?"