Finalmente il velo che copriva il progetto del nuovo ospedale Galliera è' stato tolto. Il vicepresidente dell'ente Giuseppe Zampini ha voluto sottolineare e chiarire alcuni punti controversi, primo fra tutti quello dei posti letto: 400 o poco di più. Luca Pirondini capigruppo di Cinquestelle insiste: no 277. La capogruppo di Forza Italia, Lilli Lauro dichiara: mi fido di Zampini. Per fortuna la capogruppo del Pd Cristina Lodi esprime un concetto realistico: facciamolo 'sto ospedale sennò perdiamo parte dei finanziamenti.
Il nuovo Galliera dunque si farà, lì dove la lungimirante Duchessa lo fece costruire a sue spese, raccomandandosi che fosse il meglio della scienza di avanguardia alla metà dell'Ottocento.
Sarà certamente il meglio della ricerca e delle cure, quindi un gran bene per i genovesi che avranno finalmente un ospedale moderno. Sarà dedicato alla ricerca geriatrica nella capitale europea degli anziani. Bene. Consentirà a bravissimi medici e infermieri di lavorare in un ambiente razionale e efficiente. Ottimo.
Ma qualche perplessità il velo la cela ancora. I costi. Sono molto alti e sostenuti pro quota dalla Regione, dallo Stato, dalla Curia. In parte verranno recuperati vendendo case di lusso.
L'operazione nuovo Galliera che i genovesi devono salutare con la speranza concreta di essere curati ancora meglio, comporterà una delle più importanti operazioni immobiliari realizzate a Genova dal dopoguerra a oggi.
Non mi spaventano le operazioni immobiliari anche se in questo momento a Genova di case ce ne sono a iosa, anche di extra lusso. (Insegna la riduzione drastica degli alloggi nel nuovo progetto che ha sostituito il Blueprint). Ma su questa operazione che è' destinata a cambiare il volto di una parte di Carignano occorrerà una grande, grandissima attenzione e cautela del Comune e della Regione a conduzione centrodestra.
Senza condizionamenti ideologici , ma la guardia non andrà abbassata nemmeno in nome della attesa di "migliore sanità" che il nuovo ospedale 4.0 come si dice oggi per sottolinearne l'aspetto futuribile, promette di riservare.
L'ultima cautela riguarda la futura organizzazione ospedaliera della nostra città, quando oltre a San Martino, arriveranno Super-Galliera e New Erzelli. E qui il velo lo devono togliere l'assessore alla Sanità, Sonia Viale e il presidente Giovanni Toti che su questa programmazione ha puntato molto della sua strategia fino a oggi vincente.
Tre oncologie in concorrenza ? I privati che gestiscono un pronto soccorso? Un'altra complessa integrazione tra ospedali , Erzelli e Villa Scassi, dopo il forzoso matrimonio senza alcun amore tra San Martino-Ist e Universita?
Mi fido anche io di Zampini. Ma magari qualche nerosubianco in più su questi altri temi specifici sarebbe auspicabile.
IL COMMENTO
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