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Il governatore a Primocanale: “Ci serverà per crescere”
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Dopo due anni di riforme pasticciate, chiediamo un po’ di voce in capitolo per gestire un sistema portuale e quello ambientale sul quale oggi dobbiamo andare a Roma con il cappello in mano per chiedere in risorse che spesso arrivano in modo tardivo”.

Così il governatore Toti spiega in una intervista a Primocanale perché vuole accelerare il processo sull’autonomia della Regione, iter che partirà subito dopo Natale: “Il sistema dei porti liguri è il principale a livello nazionale ed è il ponte verso crescita e sviluppo dell’Italia e rende oltre otto miliardi di euro tra Iva e accise e ai cittadini liguri non resta in tasca niente. La semplificazione dei permessi in materia ambientale, la gestione delle infrastrutture strategiche con accordi con le regioni vicine, gli accordi sugli investimenti. Sono cose che servono alla Liguria per crescere”.

 

Toti ha parlato anche del bilancio: “I conti sono in buona salute, al netto di quello che abbiamo ereditato dal passato, ovvero il debito sull’azienda di edilizia pubblica servito per ripianare il debito della sanità. I conti al di là di quel che dice la Corte dei Conti sani e solidi, nei limiti di 13 miliardi di euro di tagli che il governo ha prodotto nei confronti delle regioni in questi anni”. E ha spiegato gli obiettivi delle sette zone strategiche che saranno gestite da un commissario che affiancherà i sindaci per i grandi progetti: “Potremmo anche aggiungerne altre in futuro. Non è un commissariamento dei comuni. Ma una semplificazione per realizzare quei progetti che per anni non sono stati fatti neppure da quelli che ci criticano dicendo che liberalizziamo. Hennebique, waterfront di levante, waterfront di Spezia, Palmaria, Parco del Roja e la città di Ventimiglia. Tutte zone sulle quali si può creare sviluppo. E dare possibilità ai privati di investire.

 

Su Ilva, Toti esclude strade diverse da quelle intraprese, auspicando che la giustizia amministrativa non fermi l’acquisizione di Arcelor Mittal: “Un piano b? Ci potrebbe anche essere – dice Toti - ma al momento vorrei non prenderlo in considerazione perché esiste un piano A che può funzionare, basta non mettere più bastoni tra le ruote”.

 

E sulle elezioni Toti si prepara a sacrificare alcuni assessori da candidare al Parlamento: “Spero di no, ma temo di si. Ma chi andrà a Roma continuerà a giocare per la stessa squadra. Sarà utile per il centro destra avere una squadra forte anche a Roma per proseguire il rinnovamento anche a Roma”. Sulle liti tra Berlusconi e Salvini glissa: “C’è una legge che ha un impianto proporzionale che porta ognuno a mettere in risalto il proprio marchio. Il centrodestra alla fine sarà unito”.

 

Infine una richiesta a Babbo Natale: “Chiedo che si riesca a dare una scossa alla pubblica amministrazione e che il 2018 e che il 2019 siano quelli della svolta per la Liguria. Per i liguri chiedo opportunità in più e posti di lavoro in più”.