"Nonostante i problemi che permangono, si respira un'aria di fiducia, di voglia di partecipare e di costruire". Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, nel discorso pronunciato ieri sera in occasione del Te Deum di ringraziamento per l'anno appena trascorso.
Parlando della situazione genovese, il porporato ha ricordato che "i buoni segnali ci sono. Ma nessuno può accontentarsi né illudersi: il piglio e la volontà devono rimanere alti e decisi, soprattutto devono essere alimentati da tutti". Infatti, "la prima questione non sono le organizzazioni, le governance, le competenze, le tecnologie, gli spazi: la prima risorsa sono i cittadini e la loro capacità di parlarsi gli uni agli altri a tutti i livelli".
"Girando spesso per le vie, specialmente per i vicoli, vedo quanto sia importante la rete dei piccoli commercianti: sono un reticolo di vicinanza alla gente, di specifica solidarietà, un presidio naturale del territorio. Salvano dalla piovra dell'anonimato. Lasciare che questa rete venga dissolta e i piccoli esercizi strangolati è criminale". Senza citare direttamente la grande distribuzione o il commercio on line, il cardinale ha però aggiunto: "Purtroppo, nel mondo si lascia che ciò accada in nome di interessi immediati".
Da qui il suo monito: "Richiamo l'attenzione di tutti: questo fatto è grave per il presente e, soprattutto, per il prossimo futuro" infatti "il fenomeno coinvolge tutti e, pertanto, è nelle mani di tutti, cittadini e istituzioni". "Lo sfascio relazionale - ha domandato - può valere un po' di risparmio? Può valere un po' di comodità per i singoli? Può valere un po' di utili per l'erario? Un bene così grande come il riconoscersi nel vicinato, nel quartiere, può essere svenduto? Non sarà possibile reagire creando consorzi specifici per abbattere i costi e resistere? Non sarà possibile intervenire maggiormente sulle locazioni degli esercizi? Non è in gioco l'economia soltanto, ma la qualità della vita di tutti".
Il card.Bagnasco, ha quindi ricordato che "gli indicatori ufficiali danno messaggi contrastanti". Se da una parte "segnali positivi si riscontrano anche a livello locale, nelle nostre parrocchie la richiesta di occupazione resta critica e alta". Il porporato ha quindi citato "i cantieri aperti sul fronte del lavoro": dalle "grandi aziende - una per tutte l'Ilva - alle infrastrutture, al porto, alle piccole e medie imprese, al turismo a sfide endemiche e nuove".
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Il cardinale Bagnasco al Te Deum: "Si respira un'aria di fiducia"
L'arcivescovo: "Criminale strangolare i piccoli negozi"
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