Dal 2 al 4 gennaio in ognuno degli ambulatori dei 45mila medici di famiglia italiani sono state visitate ogni giorno circa 51 persone, contro una media abituale di 30/35. Sono quasi 7 milioni i pazienti visitati negli ultimi tre giorni negli studi dei medici di famiglia italiani: un numero in aumento del 30% circa rispetto allo stesso periodo degli scorsi anni.
I dati di questo anno dicono che ben 50.000 liguri sono passati il 2 gennaio nello studio del loro medico di famiglia e hanno ricevuto la prescrizione di un farmaco o di un esame.
Si può quindi affermare che, in questo periodo di “emergenza influenza”, i medici di famiglia assistono ogni giorno in ambulatorio e a domicilio un numero di cittadini molto superiore a quanti accedono in ospedale; si tratta qualche volta di casi complessi, che senz’altro meriterebbero un ricovero, ma che non vogliono lasciare il proprio domicilio e preferiscono essere curati da chi già li conosce.
La novità di quest’anno è che alcuni ospedali hanno chiesto ai medici di medicina generale una collaborazione per snellire le code in pronto soccorso occupandosi dei codici a minore gravità (i cosiddetti “codici bianchi”).
Al Policlinico San Martino di Genova, sono stati organizzati turni al sabato e alla domenica nei quali medici di famiglia si sono alternati affiancando i colleghi del pronto soccorso.
Ci sembra che questa sia una soluzione di “emergenza” alla quale la categoria ha ritenuto doveroso offrire il proprio contributo, ma che meriterebbe una risposta più strutturata e organizzata per i prossimi anni.
Già a partire dalla stagione 2018/2019, è importante che tutti i cittadini siano sensibilizzati tramite manifestazioni e campagne stampa sulla importanza di una adeguata copertura vaccinale. Abbiamo avanzato richiesta in Regione di poter effettuare ai nostri pazienti anche la vaccinazione antipneumococcica , oltre a quella antinfluenzale.
Sarebbe inoltre importante (e anche di questo abbiamo parlato con l’Assessore) che il medico di famiglia potesse contare su un pacchetto di prestazioni “urgenti” da assicurare ai propri pazienti in caso di bisogno senza che debbano recarsi in pronto soccorso per ottenerle. Rimarchiamo che i cittadini non vogliono affrontare le code del pronto soccorso, ma che in questo periodo molti di loro sono stati costretti a recarvisi perché, visitati dal loro medico di famiglia, hanno ricevuto la richiesta di una lastra al torace da effettuare in tempi brevi e non sono riusciti ad ottenerla in altro modo.
*Dott. Andrea Stimamiglio - Segretario regionale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia)
salute e medicina
Influenza, "Noi medici di famiglia chiediamo una corsia preferenziale per gli esami urgenti"
Il Segretario regionale FIMMG
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