
Non basta una condanna per peculato e concussione a rendere legittimo il divieto di possedere un'arma. Lo ha stabilito il Tar della Liguria, accogliendo il ricorso di un cacciatore di Savona contro il ministero dell'Interno. Considerati illegittimi e annullati quindi i provvedimenti con cui il Questore di Savona aveva respinto la domanda di rinnovo della licenza di porto di fucile e aveva disposto il provvedimento di divieto di detenzione armi e munizioni nei confronti del ricorrente.
"L'Amministrazione, nella motivazione del provvedimento impugnato, si è limitata a fare menzione della condanna 'patteggiata' da cui ha meccanicamente fatto discendere la valutazione di inaffidabilità del soggetto", spiega il Tar nella sentenza. "E' insufficiente dal punto di vista delle motivazioni un provvedimento che si limiti a fare menzione di una condanna 'patteggiata' (sia pure relativa ad un grave illecito penale), senza alcuna dimostrazione sulla prevedibilità di abuso delle armi e, comunque, prescindendo completamente dalla valutazione dei fatti sopravvenuti e dello stile di vita attuale del soggetto", spiega il Tar. Dopo l'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali del ricorrente, il Tribunale di Sorveglianza aveva dichiarato l'estinzione della pena detentiva con ordinanza emessa nel 2014.
"L'Amministrazione, nella motivazione del provvedimento impugnato, si è limitata a fare menzione della condanna 'patteggiata' da cui ha meccanicamente fatto discendere la valutazione di inaffidabilità del soggetto", spiega il Tar nella sentenza. "E' insufficiente dal punto di vista delle motivazioni un provvedimento che si limiti a fare menzione di una condanna 'patteggiata' (sia pure relativa ad un grave illecito penale), senza alcuna dimostrazione sulla prevedibilità di abuso delle armi e, comunque, prescindendo completamente dalla valutazione dei fatti sopravvenuti e dello stile di vita attuale del soggetto", spiega il Tar. Dopo l'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali del ricorrente, il Tribunale di Sorveglianza aveva dichiarato l'estinzione della pena detentiva con ordinanza emessa nel 2014.
IL COMMENTO
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