cronaca

2 anni e 8 mesi per un operatore, 2 anni per un'infermiera
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Si è conclusa stamani davanti al gup Paolo Luppi di Imperia con tre patteggiamenti, quattro giudizi abbreviati e due "messa alla prova" l'udienza preliminare sulle violenze ai degenti del "Cicalotto" di Pornassio, struttura gestita dall'Asl in convenzione con la cooperativa "Il Faggio". La vicenda risale al periodo tra il 2014 e il 2016. Nove le richieste di rinvio a giudizio: tre per peculato, tre per "omessa vigilanza" e tre per maltrattamenti a danni dei pazienti psichici ospitati nella struttura.





Massimo Deperi, operatore socio sanitario di Pornassio, 49 anni, ex consigliere comunale, licenziato dalla struttura, ha patteggiato 2 anni e 8 mesi; Elena Stoica, 45 anni, infermiera romena, sospesa per dodici mesi ha patteggiato 2 anni; Daniela Arranga, 58 anni, operatrice socio sanitaria ha patteggiato 4 mesi. Deperi e Stoica sono stati accusati di maltrattamenti e insulti nei confronti degli ospiti della struttura, spesso lasciati nudi sul pavimento e sporchi dei propri escrementi. Hanno scelto il rito abbreviato Jacopo Pisaturo, 44 anni, direttore sanitario, accusato di omessa vigilanza; Barbara Canestro, 47 anni, ex coordinatrice; Alessandra Capozza, 47 anni, suo successore e Vjollca Ferathi, albanese, quest'ultima accusata di maltrattamenti. La messa alla prova è stata chiesta da Barbara Armonti di Borghetto d'Arroscia, 46 anni e Gleda Aschero, 52 anni, di Cosio d'Arroscia, entrambe accusate di peculato per essersi impossessate di farmaci e materiali vari. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 4 maggio con la formalizzazione dei patteggiamenti e l'inizio degli abbreviati.