
Ebbene, la notizia, in un quartiere dove in ogni angolo si respira la convivenza difficile con Porto Petroli, scopriamo a Live on the road che una società immobiliare francese ha appetiti su una vasta area adiacente a via Monte Contessa, un’area dove fino a metà degli anni Cinquanta si trovava Villa Pignone “fatta implodere per lasciare posto al polo Petrolchimico che si doveva espandere” spiega l’architetto Carlo Guidi Di Bagno. Lo incontriamo mentre realizziamo un sopralluogo sulla frana che interessa la via, frana che ha riguardato proprio il muro di cinta dell’immenso giardino della villa, di cui oggi resta solo il basamento. Sette le famiglie isolate. E pensate che proprio via Monte Contessa, che è vicinale, cioè metà pubblica e metà privata, risulta “essere la strada per i mezzi di soccorso in caso di incidente rilevante” spiega Matteo Frulio, assessore all’Urbanistica del Municipio Ponente.
Già, perché qui tutto porta a Porto Petroli. Pensare che anche la casa di riposo che potrebbe nascere, ha un vincolo perché, spiega Jharista Dinari, anche lei architetto e proprietaria dell’immensa area della villa, “il fatto di trovarsi in un’area a rischio di incidente rilevante come questa - per la presenza di Porto Petroli - fa sì che non si possano ospitare più di 100 anziani non autosufficienti. Anche se non credo che nelle case di Multedo ne vivano meno, in generale...”. “Il progetto dell’immobiliare francese è già passato due volte in consiglio del Municipio - spiega Frulio - e anche il Comune lo vede di buon occhio. Vedremo se andrà avanti”.
IL COMMENTO
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