cultura

Il direttore Pastore: "Obiettivo? ottenere il riconoscimento nazionale"
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 Dopo oltre due anni di attesa contornati da discussioni, confronti e speranze il Teatro Stabile e il Teatro Archivolto di Genova raggiungono il loro obiettivo e si uniscono dando vita al nuovo Teatro di Genova. A dirigere la nuova creatura sarà Angelo Pastore, mentre il ruolo di direttore artistico ricade nelle mani di Giorgio Gallione.


Tutta la documentazione necessaria a certificare l'avvenuta fusione è stata portata al notaio lo scorso 27 dicembre. Due realtà storiche dello spettacolo di Genova che si uniscono per guardare al futuro. “Questa fusione è un segnale importante. Un modo per non arrendersi alla crisi, un modo per mettersi in discussione e rilanciare l’attività teatrale. Un modo anche per mettersi al lavoro e offrire un prodotto di quantità e qualità” precisa il direttore Pastore. Lo Stabile e l’Archivolto uniscono quasi cento anni di attività teatrale: sessantasette il Teatro Stabile, oltre trenta l’Archivolto.


Una fusione che però ha in sé anche un altro ambizioso obiettivo: il riconoscimento da parte del ministero dei Beni e della attività culturali di Teatro Nazionale. Un titolo che potrebbe portare anche benefici di natura economica. Un riconoscimento, quello di Teatro Nazionale, che se dovesse essere conferito dal Mibact, permetterebbe al Teatro di Genova di affermarsi ancor di più a livello nazionale. Già ora i due teatri sono capaci di attirare circa 1500 spettatori a settimana: numeri importanti che certificano il valore del lavoro svolto da chi vi lavora. Presenze che lo pongono ai primi posti in Italia per numero di spettatori.

 
Una fusione, quella che vede coinvolti Stabile e Archivolto, che permette alle due realtà di passare da una dimensione media a una di livello superiore. Il tutto però conservarndo le specificità dalle sale teatrali che costituiscono il nuovo Teatro di Genova e che disegnano un filo unico capace di unire i quartieri della città. 

Tutti i dipendenti dello Stabile e dell’Archivolto entrano a far parte della nuova realtà teatrale: si parla in tutto di circa 80 dipendenti. Commossa per il coronamento della fusione è Pina Rando, storico direttore del Teatro dell’Archivolto che ha condiviso il percorso di fusione sin dalla nascita del progetto: “È un passo importante, il nuovo Teatro di Genova sarà davvero una struttura di grande valore artistico e culturale per tutta la città, resta da capire se le due strutture convivendo riusciranno a dare il meglio di sé. Sarà certamente uno dei più importanti d’Italia” precisa Pina Rando.


Un ruolo fondamentale affinchè la fusione prendesse corpo è stato svolto dalla Regione Liguria: “È stato un lavoro intenso, l’operazione dopo due anni di verifiche e valutazioni di sostenibilità economica rappresenta una valorizzazione per affermare e consolidare le potenzialità culturali di Genova e della Liguria. Per storia e professionalità è già un teatro nazionale, ora aspettiamo di capire se arriverà anche il riconoscimento ministeriale, ma i numeri ottenuti dalle due realtà già lo dimostrano” precisa l’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo.