economia

Il presidente Toti: "Mantenute le promesse"
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Dopo un 2015 di sostanziale stasi, il 2016 e il 2017 hanno portato quasi 30 mila posti di lavoro in più in Liguria, più della metà dei quali in provincia di Genova. E' quanto emerge dall'analisi dei dati forniti dall'Inps al Registro delle Imprese relativi al numero degli addetti nelle localizzazioni liguri, vale a dire in tutti i luoghi (laboratori, officine, stabilimenti, ecc) in cui le imprese esercitano la propria attività, a partire dal 2014. L'analisi di questi nuovi dati, curata dall'ufficio studi della Camera di Commercio, consente di tracciare uno spaccato del mercato del lavoro in Liguria tra il 2014 e il 2017.


Al 30 settembre 2017 erano 459.306 in tutta la Regione, contro i 441.768 dello stesso periodo del 2016. Una crescita di quasi trentamila unità rispetto al 2014, quando gli occupati, sempre al 30 settembre, erano 429.921. 


"Abbiamo dimostrato di saper mantenere le promesse, mettendo in campo moltissimi provvedimenti per far ripartire questa Regione. - ha detto Toti - Sviluppo, crescita e occupazione sono le nostre priorità assolute per la Regione come per il Paese e in Liguria finalmente i primi risultati si vedono". "Con le riforme messe in atto in questi due anni e mezzo di amministrazione abbiamo sbloccato la Liguria dopo anni di immobilismo - ha aggiunto -. Abbiamo cancellato l'Irap alle aziende che aprono, applicato la legge urbanistica, il Piano casa, per rilanciare l'edilizia, creato un fondo strategico per aiutare le imprese a insediarsi nel nostro territorio, senza dimenticare il marketing territoriale e la promozione turistica".

"E' un quadro positivo - ha detto il presidente della Camera Paolo Odone - perché ne viene fuori una crescita degli addetti che nasce dalle imprese genovesi e liguri e da imprese di altri territori che hanno stabilimenti o esercizi in Liguria". 

Sorprende l'affermazione delle imprese che operano nel campo dell'istruzione (scuole private ma anche scuole di lingua e formazione professionale e culturale) la cui forza lavoro - l'1% del totale - nei tre anni è cresciuta del 40% in Liguria e più del 42% a Genova. Al secondo posto la sanità, che in Liguria (+18,5%) e a Genova quasi del 25%. Terzo posto le attività sportive e artistiche che superano il 18%. Nei macrosettori un'altra sorpresa è il buon andamento del commercio, che nonostante l'emorragia di imprese vede gli addetti crescere, nei 3 anni, del 4% in regione e del 5,5% nel capoluogo. Buona la performance dell'occupazione nel settore turismo e ristorazione, +17,5% in Liguria e quasi 14% a Genova.


"Il turismo è una conferma - ha detto il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Caviglia - meno immediato è il fatto che questo movimento abbia creato anche nuova occupazione. Anche la logistica sta creando nuova occupazione, con +7,9% a Genova e + 5,5% in Liguria: il porto ha ripreso a essere la locomotiva della nostra economia". 

L'occupazione nella manifattura cresce (2%) in Liguria ma scende a Genova (-1,5%) e in provincia (-0,5%). Il lavoro in agricoltura, infine, aumenta a livello regionale (4,4%) ma diminuisce in provincia (quasi -7%) e addirittura crolla nel territorio del Comune di Genova (-26,6%), nonostante la buona performance del comparto del basilico.

"Finalmente gli occupati in Liguria tornano a crescere, con un aumento di quasi trentamila unità rispetto al 2014. Siamo consapevoli che il lavoro da fare è ancora molto, ma questi dati confermano che la strada intrapresa è quella giusta". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta i dati della Camera di Commercio di Genova sull'occupazione.