La sindrome delle apnee notturne è solo un problema di respiro?
Carlo, Serra Ricco'
Risponde il dottor Stefano Domenicucci Direttore S.C. Cardiologia asl 3 genovese
Disturbi respiratori notturni sono presenti dal 18% al 30% della popolazione adulta, più frequentemente nel sesso maschile, con una probabile sottostima del problema per una mancata corretta diagnosi. La Sindrome delle Apnee Notturne (Sleep Apnea Syndrome) fa parte dei disturbi respiratori notturni e rappresenta la sua manifestazione potenzialmente più severa: viene definita tale quando si verificano almeno 10-15 episodi di apnea e/o ipopnea (cessazione totale o riduzione significativa del flusso respiratorio per almeno 10 secondi) in un’ora di sonno, spesso associati a russamento, sonno agitato e senso di “sonno insufficiente” al risveglio e sonnolenza diurna.
E’ associata a diverse patologie cardiovascolari, tra cui aritmie ipercinetiche: è presente infatti in oltre il 40% dei soggetti con fibrillazione atriale, e rappresenta un aumentato rischio (circa tre volte) di aritmie ventricolari minacciose; risulta associata anche ad aritmie ipocinetiche, con rallentamento del ritmo cardiaco, risultano presente in circa il 25% di quelli affetti da aritmie ipocinetiche e disturbi di conduzione dello stimolo elettrico cardiaco. Sono inoltre più frequenti nei soggetti in pazienti con attacchi ischemici transitori e stroke e in presenza di scompenso cardiaco.
La causa delle apnee notturne appare riconducibile ad restringimento delle vie respiratorie che, quando completo – più frequentemente in presenza di aumento del tessuto adiposo locale – produce una temporanea cessazione del flusso di aria e genera la cosiddetta Sindrome delle Apnee Notturne Ostruttiva.
La Sindrome delle Apnee Notturne Ostruttive, con una prevalenza che in alcune fasce d’età è superiore al 20% sia per il sesso maschile che per quello femminile, rappresenta un problema non solo sanitario ma anche sociale ed economico per l’aumento dei costi sanitari dovuti sia al
- trattamento delle comorbilità, in primo luogo cardiovascolari,
- elevato rischio di complicanze perioperatorie cui i soggetti OSAS sono esposti,
- perdita di potenziale produttivo dovuto all’aumento delle giornate di assenza dal lavoro e alla ridotta capacità lavorativa,
- maggior rischio di incidenti stradali ed infortuni sul lavoro.
La polisonnografia è un esame non invasivo che consente di rilevare le apnee, le ipopnee e le alterazioni del ritmo cardiaco durante il sonno, e di porre diagnosi di apnee notturne.
Il primo consiglio medico è ridurre il peso corporeo, in quanto già una sua riduzione del 10% può migliorare il problema in modo significativo; in secondo luogo curare l'igiene del sonno, mettendo in atto comportamenti in grado di favorire un riposo notturno, tra cui evitare l'assunzione di alcool e sedativi, limitare o sospendere il fumo, coricarsi ed alzarsi in orari il più possibile costanti. Quando questo non è sufficiente si può ricorrere alla ventilazione meccanica a pressione positiva (CPAP), in grado di mantenere pervie le vie aeree.
salute e medicina
La sindrome delle apnee notturne è solo un problema di respiro?
La domanda di Dica 33
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