È sempre più scottante la rampa tra via Cantore e la Sopraelevata, al momento chiusa per la sperimentazione avviata dal Comune di Genova. Dopo il primo giorno di caos totale e la seconda mattinata ancora all'insegna dei disagi, Palazzo Tursi prova a buttare acqua sul fuoco facendo chiarezza sul progetto e rimbalzando le minacciose proteste dei residenti della zona. Ma la vicenda, come previsto, sta creando forti mal di pancia anche all'interno della maggioranza.
Che cosa prevede il nuovo nodo di San Benigno a Genova, per la cui realizzazione si sta sperimentando la chiusura della rampa di accesso alla sopraelevata di via Cantore? Quali benefici ci saranno per la viabilità?"Il progetto è di Autostrade, datato luglio 2012, e non del Comune e comunque lo abbiamo ereditato in fase già avanzata dalla precedente giunta" precisa subito l'assessore ai lavori pubblici Paolo Fanghella.
"La rampa di via Cantore verrà abbattuta perché, ci ha spiegato Autostrade, verrebbe a coincidere con il nuovo accesso in sopraelevata dall'autostrada, quindi le due cose non possono coesistere. Ma con il nuovo nodo ci sarà una separazione del traffico pesante che entra in porto da quello della viabilità ordinaria, mentre oggi ci sono pericolosi punti di incontro proprio nel nodo. Inoltre sarà più agevole il collegamento dall'uscita di Aeroporto, percorrendo poi la strada a mare, la nuova lungomare Canepa a sei corsie per poi immettersi in sopraelevata con il nuovo nodo. Senza considerare il capitolo Gronda, opera a cui questo nuovo nodo è complementare".
I lavori dovrebbero finire nel 2021 e iniziare quando? "Non sappiamo ancora la data, avrebbero dovuto già essere iniziati, ma vista la simulazione che abbiamo chiesto noi (Autostrade aveva fatto solo quelle al computer) è probabile uno slittamento perché chiederemo approfondimenti e correttivi, anche se è impossibile pensare che la rampa di via Cantore possa sopravvivere".
A scagliarsi contro il progetto della demolizione è però Davide Rossi, oggi consigliere comunale della Lega ma da tempo attivista sul territorio. La sua critica, benché interna alla maggioranza: è durissima: "Anche solo pensare o ipotizzare di chiudere un accesso così importante in modo indolore e senza ripercussioni sulla collettività ci mostra che forse hanno più capacità cognitiva i criceti...".
Poi spiega: "Ero contrario da tempi non sospetti e continuo ad esserlo oggi a prescindere dal colore della giunta, penso che questa sperimentazione sia come ho detto anche ieri in commissione comunale una grande cazzata - (sic) - così come è assurdo avere un nuovo muro di Berlino in lungomare Canepa, servono il coraggio e il cervello per non solo impedire ma anche per pensare certe assurdità illogiche. Basterebbe del sano buon senso per bloccare, rivedere e ripensare iniziative assurde ereditate da giunte che a Genova hanno fatto solo danni.
Intanto sono stati ancora forti i disagi nella seconda mattinata di test. Coda interminabile verso Dinegro, svolte impossibili, ambulanze bloccate nell'ingorgo. Traffico che arriva in parte dal Ponente e in parte dalla sponda sinistra della Valpolcevera che non ha strade alternative.
La direzione mobilità aveva trovato il modo per assicurare un deflusso migliore dall'autostrada e da via Cantore, e cioè eliminare la sciagurata corsia preferenziale tracciata per l'occasione in corrispondenza della rampa di Dinegro. Ma l'assenza dello sfogo sull'arteria che attraversa Sampierdarena ha provocato altri problemi. Particolarmente critica la svolta da via San Bartolomeo del Fossato e dall'uscita della A7.
Esasperati cittadini e residenti, che da anni protestano contro la decisione di buttare giù quella via di sfogo. "Scenderemo di nuovo in piazza. Non si può pensare di andare avanti così", denunciano ai microfoni di Primocanale i rappresentanti delle Officine Sampierdarenesi e i cittadini della zona. "E' una scelta scellerata - incalza un'altra signora - un qualcosa di delirante. Questa decisione rappresenta la morte per Sampierdarena".
IL COMMENTO
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