porti e logistica

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"Ad Ancona, ad esempio, le decisioni si prendono, e allora da genovese dico: perché fare anche a Sestri Ponente un grande cantiere?" Lo dice, durante il summit sulla Blue economy in corso a Genova, con il sorriso ma in modo deciso, Sandro Scarrone, il numero uno del Cetena, il centro studi di Fincantieri, in merito al progetto del nuovo bacino che possa accogliere navi da 370 metri di lunghezza e 140mila tonnellate, oltre a nuove banchine, e che va a sostituire il vecchio "ribaltamento a mare" di Fincantieri.

"Oggi stiamo vivendo un momento molto positivo per il settore, servono decisioni importanti a livello infrastrutturale. Gli altri cantieri sono molto più avvantaggiati. Il cantiere ha bisogno di 100mila metri quadrati in più"

I vincoli? "C'è la presenza di Porto Petroli che, per questioni di sicurezza, crea vincoli pesanti. Stiamo lavorando proprio con Eni, con uno studio pagato sia da noi che da loro, per vedere come poter  operare con una nuova banchina" spiega.
 
"Altro vincolo importante è quello della Marina di Sestri Ponente. Non si chiede certo di cancellarla, ma magari rinunciando a un pontile potremmo accedere meglio, visto che noi dobbiamo trainare le navi in costruzione, non sono come navi da crociera che vanno "da sole". Ricordiamo che Fincantieri porta molto lavoro, i prezzi delle case sono andati alle stelle nel cantiere proprio grazie alla presenza di operai  e dipendenti e indotto".


"Siamo interessati ai bacini del porto di Genova perché vogliamo costruire anche qui una base importante". L'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, conferma l'interessamento della società a una possibile alleanza per la gestione dei bacini di carenaggio del Porto di Genova. Un'operazione che permetterebbe di chiudere un progetto di ben più ampio respiro. "Noi vogliamo sviluppare sia sull'Adriatico che sul Tirreno che sul centro del mediterraneo, con Palermo le basi per lo sviluppo delle attività di riparazione, manutenzione e trasformazione. Sperando - spiega Bono - che la politica italiano si accorga che c'è un problema di politica industriale nel paese ma che c'è anche un problema sviluppo dei porti"