![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20180417145942-emergencia.jpg)
"Nel 2017, l'acquedotto che serve Diano Marina e gli altri Comuni si è rotto trenta volte - ha detto Pilati, presidente di Federalberghi lamentando l'assenza della politica provinciale e regionale - Quest'anno, con una pressione dell'acqua molto bassa, si è verificato il primo guasto, già l'8 aprile scorso. Non osiamo pensare cosa potrà accadere, la prossima estate, quando la pressione sarà maggiore in presenza dell'arrivo dei turisti".
Si stima che in estate la popolazione del Golfo Dianese raggiunga, nei periodi più caldi, i 70-80 mila abitanti. La proposta di Pilati è di installare una conduttura sul sedime ferroviario dismesso, che sia allacciata da una parte al vecchio acquedotto di Imperia e dall'altra all'acquedotto di Diano Marina, in modo che possa intervenire nel caso di un black out idrico.
"E' un'opera che costerà un milione - dice Pilati -. Noi abbiamo chiesto al Comune di Diano di devolvere i circa 500 mila euro di tassa di soggiorno previsti, anziché alla promozione e all'arredo urbano, alla creazione del bypass, che per noi resta la migliore pubblicità".
Il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori (Lega), ha preso in considerazione la proposta, ma: "a patto che sia autorizzato dagli organi superiori - ha affermato - e non intendo soltanto il gestore unico dell'impianto idrico, Rivieracqua. Mi riferisco anche ad autorizzazioni a cascata, di Provincia, Regione e Governo".
L'ipotesi di Chiappori è quella di finanziarie con un mutuo l'opera e di rientrare nella spesa con i proventi della tassa di soggiorno del 2019 (quando entrerà in vigore) e 2020. "Tuttavia - conclude Chiappori - ci vuole qualcuno che mi autorizzi a spendere questi soldi e che mi scriva che è tutto legale".
IL COMMENTO
Il Biscione cambia pelle (e non solo)
Il mini-nucleare è possibile, ma serve coraggio politico