porti e logistica

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“Oggi facciamo circa ventimila contenitori all’anno via treno, se aumentassero i binari potremmo arrivare a 80mila” allarga le braccia paonazzo Aldo Spinelli, col suo lupetto blu di lana, in un piazzale assolato e affollato di container e con due binari, di cui uno occupato da un treno: “Ma guardi che è come se fosse uno solo, perché essendo troppo corto, pensi che dobbiamo spezzare i treni in due perché sono altrimenti troppo lunghi! E pensare che nel 2001, quando ho comprato il terminal, ne avevo quattro e in cinque anni, con i soldi stanziati dal Governo, sarebbero dovuti essere messi posto. Invece, dopo 17 anni hanno solo rifatto le banchine. Bene eh, per carità, ma i binari sono... uno!” tuona.


Poco distante, all’Imt Messina, dall’alto di una palazzina si domina il fascio di binari, due, che arrivano dal parco ferroviario del Campasso, a Sampierdarena, e accedono in banchina da un unico binario “dopo essere passati dall’area smistamento di Fuorimuro” ci spiega il giovane general manager Antonio Barbara, arrivato da quattro mesi. “Pensi che mancano solo trenta metri di elettrificazione per poter usare un binario che già esiste e che arriva direttamente al Campasso senza bisogno di andare al parco smistamento di Fuorimuro”. Paradossi di un porto che attende affamato il potenziamento della cosiddetta “cura del ferro” cioè spostare merci dal camion al treno. “Oggi movimentiamo circa il 30% di merce via treno - prosegue - e abbiamo nel terminal tre binari esterni al carroponte, ma se dovessero potenziarli, come promesso, ne avremmo altri quattro all’interno e non dovremmo attendere di scaricare i treni primi di farne arrivare altri”. A questo si aggiungono i mancati passaggi a livello in esterna e gli incroci pericolosi,? che fanno si che oggi i camion debbano andare in contromano per entrare e uscire.


Ci spostiamo, Live on the road, qualche chilometro a ponente: al Psa Voltri-Prá sono iniziati invece i lavori di raddoppio del binario. “Primo atto: viene abbattuta una palazzina spogliatoio che interferisce con il nuovo binario - spiega Marco Ferrari, direttore tecnico - e in questo modo aumenterà il traffico di contenitori movimentati via treno. Sia grazie al nuovo binario esterno che all’aumento di quelli interni, che ci consentirà di non dover attendere un’ora per scaricare il treno e farlo ripartire”.

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