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Il parroco, 45 anni, doveva rispondere dell’accusa di aver, tra il marzo 2011 e il luglio 2015 a Ceriale, raggirato una parrocchiana ultranovantenne aprendo un conto cointestato dove la donna aveva poi versato 94 mila euro.
A questo punto erano iniziati i movimenti sospetti nei conti e,da accertamenti della Guardia di Finanza, che aveva verificato che alla donna erano stati sottratti circa 70 mila euro, senza conteggiare il movimento in denaro contante difficile da tracciare.
Proprio questi movimenti bancari avevano messo in allerta le Forze dell'Ordine e, a seguito di un accertamento medico legale dal quale la novantenne è risultata incapace di intendere e volere, era scattata l'accusa nei confronti del prete ed il sequestro preventivo emesso dal GIP di Savona
Francesco Meloni dei 70 mila euro sottratti alla vittima.
Contestazione che Don Licciardello ha sempre respinto con decisione spiegando che tutte quelle operazioni avevano il benestare della signora che sarebbe stata pienamente cosciente di quanto faceva
Oggi la sentenza di primo grado che, una volta depositata la motivazione potrà essere impugnata dall’avvocato di parte del sacerdote.
(Foto da Sanremonews.it)
IL COMMENTO
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